La storia

Ratifica da parte della F.I.G.C. della nuova denominazione della Società

 

Articolo di Ido Cibischio (Messaggero Veneto, aprile 1977)

 

Articolo del Messaggero Veneto, 3 dicembre 1978

 

Articolo del Piccolo (di Trieste ) del 21 maggio 1979

 

Articolo del Gazzettino del 22 maggio 1979

 

Articolo del Messaggero Veneto, del 18 agosto 1979 

 

 

 

Messaggero Veneto 6 nov 2011

 

Articolo del 9/11/2011 sulla squadra Juniores Basiliano 40 anni prima

 

Messaggero Veneto 16/12/2011

 

Lodovico MATTIUSSI - 1941-1984

Lodovico Mattiussi 

 

Appassionato di football, Lodovico sin da ragazzo coltiva il sogno di fare del Basiliano una squadra che primeggi nella regione. E’ presidente dal 1961 al 1963 e dal 1978 sino agli inizi degli anni ’80. Nel 1961-62 è, giovane presidente, artefice del primo giocattolo della nuova gestione societaria. Dopo la caduta in III Categoria, Lodovico si defila per qualche anno, per rientrare – anche se un po’ dietro le quinte – nel 1967 in occasione del ritorno del Basiliano in II Categoria. Da allora Lodovico è sempre vicino al Basiliano, in qualità di eminenza grigia del calcio basilianese. E il Basiliano è per lui  fonte  di gioia e preoccupazione. Obiettivamente dal 1967 al 1980 più gioie che dolori: due secondi posti e un  primo posto in II categoria, un secondo posto e un primo posto in I Categoria, un trofeo Coppa Regione, un sesto posto assoluto in Eccellenza (portando quell’anno il Basiliano ad essere fra le prime dieci squadre della Regione, dopo Udinese, Triestina, Pordenone, Pro Gorizia, Sacilese, Monfalcone, Cervignano, Fontanafredda e Manzanese). 
Forse quella splendida annata, seguita alla trionfale stagione precedente (vittoria in campionato e in Coppa Regione), illude eccessivamente Lodovico che, sordo alle raccomandazioni di qualche amico, si lascia irretire dalle sirene dei mecenati del calcio dilettantistico di allora… 
Ma ciò non toglie che a lui deve essere riconosciuto lo smisurato amore per i colori bianconeri, che lo colloca al top  fra i dirigenti della gloriosa squadra del Basiliano.

Gino Danesin

E’ il presidente degli anni più bui della storia dei bianconeri nel dopoguerra, ad onta del buon vivaio esistente. A lui, comunque, il merito di aver traghettato la società  in un periodo difficile, sostenendo sia l’attività della prima squadra che del settore giovanile.

Duilio Fontanelli - 1917-1990

Il dott. Duilio Fontanelli giunge a Basiliano nel 1950 in qualità di medico condotto. Già giovane presidente della Associazione Calcio Gemona negli anni giovanili, è   presidente del Basiliano dal 1967 al 1970, dando l’avvio al ciclo più bello dei bianconeri nel secondo dopoguerra.
Amante del bel gioco, talora è in disaccordo con chi mette il risultato avanti a tutto e, forse per questo, dopo qualche anno rinuncia a presiedere la società. 

Ettore FrancesconI

E’ il presidente del Basiliano nelle sfortunate annate 1970-71 e 1971-72.
Impresario edile, è sempre vicino ai colori bianconeri, dedicandosi anche al settore giovanile. 

Luciano Concina

E’ il presidente del campionato della promozione 1972-73 e del 1° anno in I Categoria. Cerca di imprimere il suo carattere vincente alla squadra, cosa che gli riesce subito. 

Vittorino Cum

E’ al vertice della società nell’annata 1974-75, dopo essere stato per molti anni consigliere. L’annata è piuttosto difficile, ma si conclude bene, dopo un avvicendamento tecnico.

 

 

Eros Posenato

 

Eros Posenato

 

Industriale vicentino, naturalizzato udinese, Eros compare nel 1975 e subito accetta l’ingrato incarico di presidente dell’ACC Basiliano. Uomo ancora energico e volitivo, appassionato di calcio, non esita in un momento di grossa difficoltà della squadra (12 punti alla 18ª giornata del 1977-78) a lasciare a Lodovico Mattiussi la presidenza e ad assumere la guida tecnica della squadra. Ottimo nei rapporti personali, buon intenditore di calcio, ha la fortuna di trovare un gruppo che lo asseconda  e che gli procura ben 64 punti in 42 partite (1,52 punti per partita in tempi in cui la vittoria contava 2 punti, con sole 5 sconfitte, 10 pareggi e 27 vittorie, 66 goal segnati e 31 subiti).

 

 

Americo Tosolini - 1923-2001

Amerigo Tosolini

Per moltissimi anni cassiere e segretario della società, in ultimo anche vice-presidente. E’ l’eminenza finanziaria dell’ACC Basiliano, passato indenne attraverso tutte le crisi societarie, l’uomo insostituibile per anni. Ad Americo molti devono essere grati per aver potuto assistere alle partite della squadra e qualcuno lo avrebbe dovuto ascoltare di più quando raccomandava prudenza nella gestione economica. 

 

Armando Bassi - 1913-1990

Armando BASSI 

 

Armando è rimasto nel cuore di tutti i giocatori dell’ACC Basiliano. Sempre sorridente, sempre pronto a …massaggiare, ad accorrere sul campo per prestare i primi soccorsi agli infortunati con la miracolosa spugna e un secchio d’acqua; con molta signorilità siede in panchina, senza mai inveire contro nessuno. 

 

 

Aristide Contessotto - 1905-1981

Aristide Contessetto

 

Figura carismatica del calcio basilianese, prima come giocatore e poi, soprattutto, come tecnico. E’ il mister dell’impresa del 1953-54, è un illuminato istruttore e talent scout. I vari Greatti, Del Negro, Sergio Di Benedetto e Gianni Renzulli debbono a lui molto. A lui si deve l’avvio del rilancio del calcio a Basiliano nel 1967. Profondo conoscitore come pochi del mondo calcistico, sempre pronto a dare consigli, indiscusso leader.

 

Agostino Gusmai - 1932-1996

Agostino Gusmai

Un entusiasta nella accezione più ampia del termine: anche a lui si deve la non scomparsa del calcio a Basiliano, quando nel 1958-59 la società non può – per motivi economici – iscriversi al campionato. Circondato da molti promettenti giovani, pone le basi del rilancio calcistico locale, partecipando al campionato del Centro Sportivo Italiano (CSI). Trova poi la consacrazione quale allenatore in quel di Castions di Zoppola, ove forgia una squadra specializzata nel contropiede (Helenio Herrera docet !…). Ritorna a Basiliano in due frangenti: nel 1969-70 quando per un soffio (o, meglio, per una monetina…) non ottiene la promozione, nel 1974 per salvare il Basiliano in cattive acque nella iniziale esperienza in I Categoria.

Giorgio Pittana

Allenatore per pochi mesi nell’estate-autunno 1968,  lascia un ottimo ricordo quale preparatore atletico di indubbia qualità. Forse  paga a caro prezzo alcune idee innovative, che hanno subito obbligato la squadra ad un campionato in salita, quando tutto lasciava presagire un torneo d’alta classifica.

 

Tarcisio Fabbro - 1932-1970

Tarcisio Fabbro 

 

Tarcisio Fabbro è un uomo dedito alle attività locali e, principalmente, alla ACC Basiliano. Per molti anni consigliere, esercita nei periodi di magra funzioni di fac-totum: al mattino accompagnatore-allenatore della squadra juniores, al pomeriggio dirigente e talvolta allenatore della I squadra (1965-67 e parte del 1968-69). Un crudele destino lo toglierà giovane alla sua famiglia e priverà i suoi amici della sua amabile compagnia.

Roberto Beltrame

Arrivato a Basiliano nel 1972, ha la possibilità con una squadra altamente competitiva di raggiungere la tanto agognata promozione in I Categoria, possibilità che Beltrame non si lascia sfuggire. Inizia abbastanza bene l’anno successivo, ma  probabilmente paga alcune scelte sbagliate in tema di uomini e disposizione tattica.

Enzo Pagotto

Giocatore di buon livello, viene chiamato in qualità di tecnico a Basiliano all’inizio del 1977-78, dopo la sfortunata, ma esaltante annata precedente. La cocente delusione subita l’anno precedente non è una buona premessa, ma la squadra si fa valere in Coppa Italia, eliminando anche squadre di categoria superiore. Purtroppo in campionato le cose non vanno bene e Pagotto viene sostituito dopo la 3° giornata di ritorno. Rimane di lui un bel ricordo di sportivo esemplare e di ottimo preparatore atletico.

Bruno Talotti

Prende in mano la squadra nel marzo 1975: il Basiliano sta passando un momento di seria difficoltà dopo un promettente girone d’andata. Mister Talotti stenta a entrare in sintonia, poi azzecca la formazione giusta e termina il campionato a metà classifica con un ruolino di marcia invidiabile. Non si sa perché l’anno successivo pretende di ringiovanire e rivoluzionare la squadra, abiurando alla formula e agli uomini che così egregiamente avevano risposto nel finale del campionato precedente.

Carletto Mattiussi 

Bel giocatore, uomo-squadra, ha contribuito alle fortune del Basiliano come giocatore negli anni 1972-76 e, soprattutto, come giocatore-allenatore nell’ottimo campionato di eccellenza 1979-80, quando la squadra – pur priva di attaccanti – è riuscita ad ottenere il più brillante piazzamento nella storia calcistica del dopoguerra. 

 

Livio Di Filippo  - 1934 - 2013

Livio Di Filippo

Sostituto di Armando Bassi, carattere più focoso e più partecipe. Non disdegna il rimprovero all’atleta quando a suo parere lo merita e, talvolta, se la prende con allenatori e arbitri. Ma tutti gli vogliono bene, perché dietro quella scorza apparentemente ruvida c’è un cuore grande, pronto ad infiammarsi per ogni cosa, sempre disponibile.

 

Faustino Di Benedetto

Faustino Di Benedetto 

Già giocatore (dal 1961 al 1971), si dedica successivamente al settore giovanile dell’ACC Basiliano e ad altre società sportive del paese. La sua generosità gli sarà fatale fisicamente; ma, dopo l’incidente, riprende la sua attività in seno al calcio basilianese, diventandone il segretario negli anni d’oro.

 

Franco Polo - 1949-1988 

Franco Polo

Franco Polo sarà sempre ricordato per essere stato un bel giocatore e un grande amico. Dotato di buona tecnica, è in grado di ricoprire parecchi ruoli, sia in difesa che a centrocampo: e infatti nei molti anni di carriera, viene impiegato come marcatore, come libero o come centrocampista.
Fa parte anche della cantoria di Basiliano in cui emerge ed esprime la sua splendida voce di tenore. Tanti ancora lo ricordano cantare, assieme al papà Antonio, il Missus Est durante la novena del S. Natale.
Un tragico destino lo ha rapito all’affetto della moglie, dei figli e dei tanti amici.
Di lui si ricordano i memorabili ritorni in pullman , quando improvvisava assoli o duetti con Ferruccio Fabris.

 

Paolo Fabris - 1942-1992

Paolo Fabris

 

Paolo Fabris inizia la sua esperienza calcistica a Basiliano nella squadra dei pulcini autofinanziatasi, a partire dal 1953.Inizia poi la sua carriera a Udine, donde viene dirottato a Campobasso per rientrare a Udine nel 1965-66 quando disputa due partite in serie C. Termina poi la sua attività agonistica in quel di Buia, quale portiere di grossa esperienza, a metà anni ’70.  

 

Aldo Gabriele Renzulli

Aldo Gabriele Renzulli 

Bel giocatore della rifondazione del calcio basilianese nel 1961-62, Gabriele lascia presto il calcio per dedicarsi alla politica.

Luciano Fabris (tecnico a metà anni ‘60), Stefano Ridolfo, Pasqualino Spreafico, Luigino Zanzero

e tutti gli altri allenatori delle formazioni giovanili del Basiliano

 

Luigino ZANZERO - 1944-2006 

Luigino ZANZERO

 

Mario Mattiussi, Pieri Dondevieni, Flaviano Nobile, Giovanni Morellato, Pino Rubino e Andrea Tuti

sono  soltanto alcuni dei consiglieri o collaboratori attivi della società, sempre pronti ad aiutare i giocatori negli allenamenti infrasettimanali, ad aprire e a chiudere gli spogliatoi e ad essere sempre presenti in caso di necessità. 

 

Angelo Mattiussi

Già elegante difensore del Basiliano del primo dopoguerra (1953-63), Angelo è il raffinato cuoco degli spuntini che seguivano gli allenamenti settimanali negli anni ‘70; spesso pessimista e critico, feroce contro chi – secondo lui – ha sbagliato nella partita precedente. Anche per contrastare il suo pessimismo e per poter continuare a mangiare da lui, la squadra si fa in quattro per vincere e spesso vi riesce.
Grazie, Agnul! 

 

Enzo ROMANO

Nato a Basiliano il 10.07.1920, dopo aver affilato le armi (o, meglio, le mani…) a Basiliano in Sezione Propaganda (denominazione di allora) sino all’età di 19 anni, Enzo Romano ha la sua prima avventura col calcio che conta per un periodo limitatissimo a Parma (Serie C) durante il servizio militare (era stato destinato al Ii Genio Pontieri di Piacenza). La  guerra purtroppo lo porta in Libia, dove nel 1942 viene fatto prigioniero ad opera degli inglesi.
Grazie alle sue qualità di portiere di classe, evidenziate durante un torneo (unico prigioniero in squadra), entra nelle simpatie di un ufficiale inglese che lo vuole ricompensare rimandandolo in Italia.Grazie a quell’ufficiale (ricordato come il “grande benefattore”), Enzo riprende in Italia la sua attività calcistica:

inizialmente e per un solo anno ad Arezzo, dove ha la gioia di vincere il campionato misto (serie A,B,C);

  • a Padova successivamente, inizialmente come riserva di Luisetto;
  • a Treviso, in prestito dal Padova, nel 1948-49;
  • di nuovo a Padova, ove dal 1949-50 sino al 1953 gioca ininterrottamente come titolare.

 

Il grande coraggio di Enzo Romano è testimoniato da alcuni seri incidenti ( 2 episodi di commozione cerebrale, un trauma addominale con reazione peritoneale), da cui si riprende completamente, costellando la sua carriera di molti episodi significativi, sì da meritarsi da molti giornalisti il titolo di “kamikaze”.Di lui si ricorda in particolare una splendida prestazione a Milano contro l’Inter nel campionato  1949-50, che gli valse allora numerose strette di mano anche da parte dei sostenitori interisti alla fine della partita.
Nello stesso anno un Padova - Juventus finito 3-0 per i padroni di casa nell’ultima partita di campionato e, ancora, un Padova - Milan terminato 5-2 nel campionato 1951-52. Di quella partita abbiamo il resoconto del quotidiano Il Veneto del 9 dicembre 1951: “ …ecco il Romano maiuscolo di cui abbiamo già accennato, autore di parate una più stupefacente dell’altra, nonché di uscite talmente tempestive e coraggiose da frustrare reti che sembravano già fatte per i rossoneri.
E’ stato il bravo Enzo il primo a dire di no alla muta degli avanti rossoneri; e quel “no” il portiere biancorosso l’ha ripetuto sino al termine, anche dopo che la prodezza di Nordhal prima e il rigore di Renosto poi l’avevano battuto.
E’ stata senz’altro la più bella partita offertaci dal valoroso quanto modesto friulano”.

A Padova, e non solo, Enzo Romano viene ancora oggi ricordato come sportivo insigne ed uomo affabile.

 

 Enzo Romano

 

 

9.12.1951 Formazione del Padova in Padova Milan 5-2 

 

Gianni ROMANO                                                      

Gianni Romano Il curriculum calcistico di Gianni Romano, nato a Basiliano il 24.08.1931, inizia in Prima Divisione a Basiliano, dove si ferma due anni (campionati 1947-48 e 1948-49). Ma l’Udinese, sempre attenta allora a quello che succedeva nei campi di periferia, lo acquista pensando bene di cederlo in prestito per due anni al Conegliano e al Portogruaro (campionati di Promozione).
Nel 1951 Gianni è di nuovo a Udine in Serie A come riserva di Brandolin: nell’annata 1951-52 Gianni fa le sue prime timide comparsa in squadra (4 partite ed esordio nella massima serie a Torino il 28.10.1951 contro i campioni d’Italia della Juventus dei due Hansen e di Praest). Nel 1952-53 lo troviamo “  farsi le ossa” a Venezia (serie C), ideale piedistallo per un ritorno a Udine nel 1953-54 (sostituisce nella seconda parte del campionato e negli spareggi per non retrocedere il titolare Piccioni). Da allora  sino al 1961-62 lo troviamo titolare nell’Udinese, ad eccezione di una breve parentesi a Torino con la Juventus nell’anno 1960-61 (terzo portiere dopo Mattrel e Vavassori, solo una presenza in Campionato e una presenza in Coppa dei Campioni a Sofia contro il CDNA, il tutto comunque compensato da uno scudetto).
In questi anni Gianni trova più volte il modo di diventare protagonista.
Di lui si ricorda lo stoicismo nella memorabile partita del 1 maggio 1955, quando di fronte al Milan che avrebbe poi vinto il torneo con 4 punti di vantaggio sull’Udinese, colpito da Nordhal alla testa, rientra a metà ripresa nel terreno di gioco, contribuendo alla fantastica vittoria di 3-2 nonostante Magli (mediano sinistro) avesse sostituito appunto Gianni Romano in porta per oltre metà gara.
Di quella memorabile  partita abbiamo il resoconto del “Messaggero Veneto” di martedì 3 maggio 1955 “…L’eccezionalità dell’avvenimento (ndr. vittoria dell’Udinese) viene da altro: viene dal fatto che, appena al 6’ di gioco, il portiere Romano è rimasto vittima di un serio infortunio e, dopo essere rimasto stordito fra i pali, quasi del tutto inefficiente, al 19’ ha dovuto riparare negli spogliatoi, per riprendere il proprio posto, e sempre in condizioni menomate, all’11’ della ripresa…”.

Una formazione dell’Udinese nel campionato 1954-55

Le buone prove di quell’anno gli meritano una convocazione in azzurro (Grecia - Italia B 0-0, 29 maggio 1955), convocazione cui aveva già risposto - pur se nella nazionale giovanile - in occasione di Italia - Inghilterra (terminata 3 a 0 a favore degli azzurri a Bologna il 20 gennaio 1954).
Nel 1955-56 l’Udinese, per una brutta storia di qualche anno prima (o perché dava troppo fastidio alle grandi ?), viene retrocessa in Serie B. Gianni è artefice di quella splendida promozione, così come del 4° posto assoluto nella stagione successiva (1956-57) in Serie A.
Gli anni seguenti segnano il lento declino dell’Udinese: Gianni è ancora il portiere titolare (nel 1956-57 e 1857-58 in coabitazione con Cudicini), ma spesso inizia i campionati in ritardo, dando l’avvio ai famosi tira-molla in termini di ingaggio.
A fine carriera (coincisa con la sfortunata annata dell’Udinese nel 1961-62 culminata con la retrocessione in Serie B), Gianni annovera 177 partite con l’Udinese  in 9 campionati, di cui 8 nella massima Serie.

Formazione scheirata al centrocampo (Grecia ItaliaB)
con G. Romano quinto da sinistraRicciotti GREATTI

 

 

Ricciotti Greatti

Nato a Basiliano il 13.10.1939, Ricciotti si mette già in mostra al collegio Bertoni di Udine dove primeggia fra i coetanei nel gioco del calcio. A soli 14 anni lo troviamo in prima squadra nella fantastica galoppata del Basiliano nell’allora Prima Divisione, culminata nel vittorioso spareggio di S. Vito al Tagliamento contro lo Sguerzi, che permette ai bianconeri di accedere alla Promozione.
L’anno successivo Ricciotti va a farsi le ossa a Spilimbergo, nel campionato di Quarta Serie. A Spilimbergo Ricciotti gioca due anni e il primo è pieno di soddisfazioni. Lo Spilimbergo infatti disputa un ottimo campionato terminando al 2° posto, in compagnia del CRDA e dello Schio, alle spalle della Mestrina. Amaro invece risulta l’anno successivo, culminato con la retrocessione a causa del penultimo posto in classifica; ma su di lui hanno già messo gli occhi gli osservatori della Fiorentina, sì che nel 1956-57 Ricciotti inizia la trafila nelle giovanili della squadra gigliata. Il suo esordio in Serie A avviene a Trieste il 12.10.1958 in un Triestina - Fiorentina 1-3: in quell’annata Ricciotti disputa 5 partite nella massima serie come attaccante, segnando due reti. Il destino vuole la sua presenza, in sostituzione di Montuori, a Udine il 24 maggio 1959, in una partita  decisiva sia per l’Udinese che per la Fiorentina (ovviamente per la permanenza in Serie A e per il titolo di campione d’Italia rispettivamente). L’Udinese la spunta per 2-0 con goal di Sassi nel I tempo su rigore e raddoppio di Bettini nella ripresa, dopo una ubriacante azione di Pentrelli in contropiede.
Ricciotti non si scoraggia; la sua proverbiale tenacia, il forte carattere, la personalità in campo e fuori contribuiscono al suo successo, maturato dopo un anno a Palermo in Serie A (1959-60, 16 presenze e 4 goal) e tre annate in quel di Reggio Emilia fra la Serie B (1960-61, 1961-62) e la Serie C, dove colleziona 106 partite e 20 goal.
Paradossalmente il fatto di giocare nel 1962-63 in Serie C nello stesso girone del Cagliari è la fortuna di Ricciotti. Sandokan Silvestri, allenatore di quel Cagliari, lo vuole con sé nella squadra che ha appena conquistato la promozione in Serie B nel torneo 1962-63, riuscendo ad acquistarlo per la cifra di 32 milioni. Il Cagliari, in cui si metteva rapidamente in mostra un certo Gigi Riva, centra al primo tentativo la promozione nel 1963-64 in Serie A, con 49 punti alle spalle del Varese (51) e così Ricciotti si trova di nuovo, ma in pianta stabile, nella massima serie all’età di 25 anni. Ricciotti a quella promozione contribuisce in maniera determinante con 12 reti e con 38 partite su 38.
Per quattro anni il Cagliari, che nel frattempo aveva chiamato alla guida tecnica il filosofo Scopigno, si barcamena fra la 6° e l’11° posizione. Ricciotti ha un posto fisso nella formazione-base guadagnandosi la stima di tifosi, tecnici e giornalisti. Gianni Brera più volte indica Greatti quale possibile regista della nazionale italiana, lagnandosi delle mancate convocazioni di Ricciotti a causa di una sua ipotetica miopia.
Nel 1968-69 il Cagliari è secondo in classifica a quattro lunghezze dei campioni d’Italia della Fiorentina. L’anno successivo (1969-70) è l’anno della consacrazione del Cagliari, campione d’Italia con 45 punti (Inter a 41). Brera scrive che “il filosofo Scopigno imposta il gioco secondo il modulo all’italiana: in centrocampo giostrano Cera, Nenè, Domenghini e Greatti. I quattro si completano sul piano tecnico e dinamico: Cera e Nenè sono capaci di  lanci lunghi, fiondati quasi tutti in direzione del belluino Riva; Domenghini e Greatti non mancano un recupero e quando occorre sanno anche rifinire e concludere”. Ossola e Tavella dicono di Ricciotti che "ha intelligenza e sa impostare e coprire".
A Cagliari Ricciotti gioca ancora nei successivi due anni (1970-71 e 1971-72), totalizzando 223 presenze in Serie A (16 goal). Viene ceduto nell’estate del 1972 al Lanerossi Vicenza, passaggio che sfuma per il suo diniego: Ricciotti preferisce infatti chiudere con il calcio attivo, optando per stare vicino alla attività avviata a Cagliari.

Italo DEL NEGRO

Italo Del negro

 

Nato a Basiliano il 17.02.1940, fa il suo esordio nel campionato di Prima Divisione con il Basiliano nell’ottobre del 1955. Dotato di buona tecnica, di chiara visione di gioco e di ottima personalità, contribuisce nell’annata 1955-56 – assieme a Sergio Di Benedetto – al buon campionato dei bianconeri, dopo la non fortunata stagione dell’anno precedente nella massima serie dilettantistica, culminata con la retrocessione.
La Sacilese, allora militante in IV Serie (campionato semiprofessionistico) lo vuole con sé l’anno successivo per cederlo subito nell’annata successiva 1957-58 alla Triestina, allora in Serie B.
Italo fa subito il suo esordio in Serie B, sotto la guida di mister Olivieri che guida gli alabardati al 1° posto assoluto. Nel 1958-59 Italo disputa 12 partite nella massima serie, realizzando 4 reti: felice in particolare è l’esordio nella massima serie in quel di Vicenza con due reti. Una partita da non dimenticare è Triestina - Milan del 1 febbraio 1959, terminata con un 2-2: sul 2-1 per la Triestina, l’arbitro Lo Bello di Siracusa espelle Italo, nervoso per un mani in area milanista non rilevato dall’arbitro qualche minuto prima, per un’entrata fallosa su Cesare Maldini (e così Grillo qualche minuto dopo, fisserà il risultato sul 2-2). Ma, nonostante un discreto campionato,la Triestina non riesce ad evitare la retrocessione (assieme al Talmone Torino e alla Spal), né l’anno successivo (1959-60) a riguadagnare la serie A dopo un bel campionato con una squadra di grossa personalità che pratica un bel calcio (Italo colleziona 16 presenze e 3 goal). Il 1959-60 è comunque un  anno felice per Italo, che partecipa ai Giochi del Mediterraneo, viene selezionato per la lista dei P.O. in vista delle Olimpiadi di Roma del 1960 ed esordisce nella nazionale giovanile siglando una rete il 18.10.1959 (a Beirut, Libano - Italia 0-5). 
Il Mantova che, sotto la guida di Mondino Fabbri ed Allodi ha iniziato un ciclo storico, completa la scalata dalla serie D (o quarta serie) alla serie A anche con l’aiuto di Italo nell’anno 1960-61, ottenendo nel successivo anno un lusinghiero 9° posto nella massima serie. In quell’anno Italo ha come compagni di ventura i vari Corradi, Mazzero, Recagni, Giagnoni e, soprattutto, Negri, Allemann e Sormani.

Del Negro in un Mantova-Inter, contrastato dall’indimnticabile Armando Picchi

Nel 1962-63 il nostro fa le valigie a novembre per Messina, allora in serie B, che – sotto la guida di Mannocci- vince meritatamente il torneo (con 50 punti, precedendo di due lunghezze il Bari e la Lazio). Ma per Italo forse i bei tempi se ne sono andati. Il giovane di belle speranze, forse già pago di quanto ottenuto, all’età di 23 anni inizia la sua fase calante e, richiesto dall’Udinese, disputa con i bianconeri udinesi il campionato di  serie B 1963-64 (con 25 presenze): campionato anonimo per Italo, disastroso per l’Udinese che – ad onta dei nomi presenti in quella squadra – termina al penultimo posto in classifica, retrocedendo in serie C.
Due anni ad Arezzo (1964-65 e 1965-66) e due anni a Macerata (1966-67, 1967-68) in serie C anticipano il Del Negro giocatore-allenatore in quel di Fabriano (1968-69) e di Spilimbergo (1969-1970, campionato di Promozione Dilettanti). Esperienze quest’ultime che precedono il ritorno in qualità di allenatore a Basiliano nel 1970-71 ed una coraggiosa, forse prematura, ma sicuramente giusta scelta di vita.

Sergio DI BENEDETTO 

Sergio Di Benedetto 

Sergio Di Benedetto con
la maglia dell’Udine  

 

Lugano nel 1967-68      al torneo di Viareggio nel 1956 Nato a Basiliano il 15.02.1939, Sergio fa il suo esordio nel 1955 con il Basiliano nello sfortunato campionato di Promozione (Cormonese - Basiliano 1-0). Nel successivo anno (1955-56), assieme a Italo Del Negro, concorre a un lusinghiero 4° posto nella classifica finale del Girone A della Prima Divisione Dilettanti. Un talento naturale di tale fatta non può sfuggire agli osservatori dell’Udinese, che lo vogliono per la ragguardevole cifra – a quei tempi – di L. 750.000.
Dalla tecnica sopraffina e dal dribbling ubriacante, Sergio purtroppo ha dalla sua anche come costante una certa fragilità caratteriale, che non gli permetterà di assorbire le fisiologiche frustrazioni dell’ambiente calcistico.
I primi anni nell’Udinese sono incoraggianti: le belle prestazioni ai tornei di Viareggio e nelle formazioni De Martino e Cadetti dell’Udinese lo mettono in posizione di lancio per l’avventura  in Serie A. Più volte Sergio è lì lì per esordire (in casa con la Lazio il 22 febbraio 1959 e a Roma, in occasione di un Lazio - Udinese 2-1 del 27 settembre 1959, viene consegnata la lista all’altoparlante con il suo nome…), ma – suo malgrado – non andrà oltre un esordio in Coppa Italia (Udinese-Triestina) e alcune saltuarie comparse in prima squadra nelle allora proverbiali tournéés estive in Svezia dell’Udinese e nella Mitropa Cup.
Nel 1961-62 Sergio viene ceduto dall’Udinese alla squadra del Nuovo Cisterna, militante in Serie D, che non raggiunge la promozione per un soffio. Sergio disputa un bel campionato, sì da richiamare l’attenzione del Brindisi che lo vuole a tutti i costi per poter tentare la promozione in Serie C. A Brindisi il primo campionato (1962-63) per Sergio è esaltante. Più volte viene indicato dalla stampa locale come il miglior giocatore della squadra ( utilizzato preferenzialmente come ala destra, ma spesso per esigenze tattiche viene schierato a centrocampo e dal cronista locale è anche spesso menzionato per la sua innata classe che gli permette di distinguersi in ogni ruolo, anche se il ruolo di ala destra gli è più congeniale sì da consentirgli “superbe prestazioni”, coronate da “ubriacanti dribblings”, “bellissime fughe in contropiede” e “precisissimi cross”). Ma la sfortuna ci mette ancora qualcosa di suo: anche a Brindisi per un punto non viene centrato l’obiettivo promozione, così che – dopo un anonimo successivo anno (1963-64)- Sergio si decide per una avventura in quel di Lugano (che viaggiava allora fra la serie B ed A elvetica, comunque in regime semiprofessionistico), non particolarmente fortunata.
Nel 1967 Sergio, già sposo e fresco papà di Elena, si decide per il ritorno a casa, in quel di Basiliano, dove contribuirà sensibilmente alle fortune dei bianconeri locali, giocando sino al vittorioso campionato del 1972-73 e distinguendosi, soprattutto nei primi tre anni, come uomo-squadra.

Gianni RENZULLI

 

Gianni Renzulli  Nato a  Basiliano l’11 settembre del 1940, Gianni fa parte della covata basilianese dei primi anni ’50. Fa le sue prime esperienze calcistiche nelle file giovanili dell’Associazione Calcio Basiliano e con il Bertoni di Udine nei campionati CSI nel famoso campo del Brunetta. Entra in I squadra con il Basiliano nell’anno 1956-57, distinguendosi –come ala destra- per tecnica e velocità.
Alla fine del campionato, viene ceduto alla Juventus. Entra così a far parte della I squadra ragazzi della società piemontese, perdendo la finalissima con il Milan di Trapattoni e Salvatore per l’aureola di campioni d’Italia, categoria ragazzi. La storia si ripete anche l’anno successivo (1958-59), anno in cui gioca a fianco dei campioni della Juventus di allora (Boniperti, Charles, Sivori) nelle gare pre-campionato. Nel 1959 partecipa anche al Torneo di Viareggio, massima manifestazione  calcistica giovanile a livello europeo.
Nella primavera dello stesso anno viene chiamato a far parte della Nazionale Juniores che partecipa al campionato europeo a Sofia (Bulgaria), portato a termine con un onorevole 2° posto. Compagni di ventura di quella manifestazione furono giovani di cui si sarebbe sentito assai parlare in seguito: Cera (Verona, Cagliari), Bercellino (Juventus), Facchetti e Mascalaito (Inter), Novelli (Spal), Galeone (CRDA, Udinese), Ferrario (Milan), Cella (Torino) e Mazzia (Biellese, Juventus).

Formazione della Juventus B nel 1958  Renzulli quarto accosciato da sc.

Nel 1959-60 Gianni si trasferisce in prestito al Pordenone, allora militante in Serie C (in quegli anni il Pordenone era una società di calcio satellite della Juventus, che gli assicurava allenatori e giocatori a fronte di diritto di prelazione sui promettenti giovani del vivaio), sfiorando subito la promozione in Serie B. Nella città del Noncello Gianni si fa valere anche negli anni successivi, sì da venir ceduto nel 1963-64 al Novara, neo-promossa in Serie B, trasferimento rifiutato per motivi familiari. Così Gianni continua a giocare con alterna fortuna a Pordenone, nel frattempo retrocesso in Serie D, per passare nel 1971-72 al Ricreatorio Festivo Udinese e nel 1972-73 al Basiliano, ove dà il suo contributo alla promozione della squadra dei suoi esordi dalla II categoria alla I Categoria Dilettanti.   

Marco NICOLETTI

Marco Nicoletti

 

Classe 1959, Marco disputa il campionato 1976-1977 a Basiliano in I Categoria, mettendosi subito in mostra come attaccante dotato, fantasioso, difficilissimo da controllare.
Il campionato, in mano al Basiliano sino a poche giornate dalla fine, va al Maniago, ma  è quello indubbiamente il campionato di Nicoletti, che comunque non riesce nell’intento di assicurare la promozione al Basiliano, maltrattato dagli avversari nello spareggio di Palmanova con il Medea.
Non passano 5 mesi e Marco fa il suo esordio in Serie B con il Como contro l’allora Ascoli dei miracoli: il 6.11.1977 Como - Ascoli 1-2 (1-0)  e il vantaggio iniziale del Como maturato al 20’ di gioco è opera di Marco. Allenatore dei lariani è Gennaro Rambone, cui subentra Luisito Suarez e, nel finale di stagione, Pezzotti che, comunque, non riesce nell’impresa di evitare al Como la retrocessione.
Marco si ritrova l’anno seguente agli ordini di Marchioro in Serie C e con altri tre attaccanti con cui lottare per un posto da titolare (Cavagnetto, Fiaschi, Mancini). Il Como vince alla grande il suo girone di Serie C e l’anno successivo (1979-1980) domina il campionato di Serie B (1° con 48 punti) con il contributo importante di Marco che si ritrova capocannoniere della serie cadetta con 13 goal (davanti a Penzo, Zanone e Gibellini).
Marco è quindi in Serie A nel 1980-81, giocandovi per due campionati e disputando alcune partite anche nella nazionale giovanile (in coppia con Altobelli).
Il Como retrocede in Serie B nel 1981-82, nonostante l’avvicendamento tecnico di Marchioro con Seghedoni. Gioca alcuni anni in B con il Como e con la Cremonese (1986-87, 14 goal; 1987-88, 5 goal). Nel 1988-89 è a Vicenza in C1 e, successivamente, termina la sua attività a Voghera.

Gianni  DREOLINI

Gianni Dreolini

 

Gianni Dreolini alla Triestina Nato a Villaorba di Basiliano nel 1959, Gianni fa la trafila nel settore  giovanile del Basiliano dal 1971 al 1976, quando fa il suo esordio nella squadra maggiore, allora in Ia Categoria.
Nel 1976-77, ceduto al Pordenone, si distingue per  velocità di manovra e  buona tecnica, doti che gli  consentono nella stessa annata l’esordio in Serie D.
Nel 1978-79 Gianni è artefice della promozione dei neroverdi in C2, campionato che disputa anche nei successivi due anni, per seguire infine mister Buffoni a Trieste per due campionati.
Nel 1981-82 Gianni disputa in C1 a Trieste 27 partite e realizza 4 goal, rivelandosi pedina fondamentale nello scacchiere alabardato, assieme a Mitri, nel procurare assist per le punte Ascagni e De Falco.
Nel 1982-83 il campionato di Gianni è in tono minore (solo 11 presenze): la Triestina vince il campionato e si guadagna la promozione in serie B. E così l’anno successivo Gianni è di nuovo a Pordenone in C2, donde passa alla Pro Gorizia ove si ferma due anni (il primo in C2 e il secondo in Interregionale). Nel 1986 Gianni Dreolini lascia il calcio semiprofessionistico e si accasa in quel di Fagagna (I Categoria Dilettanti): fra i dilettanti disputa 7 campionati, di cui gli ultimi tre a Blessano e Basiliano.

 

ANNO 1967-1968

II Categoria, Girone APresidente: Duilio Fontanelli
Segretario: Americo Tosolini
Allenatore: Aristide Contessotto 08.10.1967       

Basiliano – Valvasone     3-1 (1-1)                            
Reti:  F. Di Benedetto, Vendramin, P. Di Benedetto
Fabris, Botter, L. Zanzero, Cecconi, F. Mattiussi, Rossi, Nobile, A. Di Filippo, Vendramin, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

15.10.1967        Azzanese – Basiliano       1-1 (1-0)                           
S. DLignanoi Benedetto ®                            
Fabris, Botter, R. Del Giudice, Cecconi, F. Mattiussi, Rossi, Nobile, S. Di Benedetto, Vendramin, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

22.10.1967        Basiliano – Don Bosco    1-1 (0-0)                            
Vendramin                            
Fabris, Botter, Campagna, R. Del Giudice, F. Mattiussi, Rossi, Cecconi, S. Di Benedetto, Vendramin, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

29.10.1967        Doria – Basiliano      5-3 (3-1)                            
S. Di Benedetto, P. Di Benedetto, R. Del Giudice                            
Fabris, Botter, Campagna, R. Del Giudice, F. Mattiussi, Rossi, Pavan, S. Di Benedetto,Vendramin,P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

05.11.1967        Basiliano - Lignano 0-0                            
Fabris, Botter, L. Zanzero, Vendramin, F. Mattiussi, Rossi, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, P. Di Benedetto, Venturini

12.11.1967        Rauscedo – Basiliano      1-0 (0-0)                            
Fabris, Botter, Cecconi, Vendramin, F. Mattiussi, Rossi, Nobile, S. Di Benedetto, Venturini, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

19.11.1967        Basiliano – Morsano         0-0
Fabris, Cecconi, L. Zanzero, Vendramin, F. Mattiussi, Rossi, F. Di Benedetto, Polo, S. Di Benedetto, P. Di Benedetto, Venturini

26.11.1967        Aviano – Basiliano   1-0 (0-0)
Fabris, Cecconi, L. Zanzero, Vendramin, F. Mattiussi, Rossi, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, P. Di Benedetto, B. Del Giudice

03.12.1967        Fontanafredda – Basiliano       2-1 (1-1)
R. Del Giudice                            
Fabris, Cecconi, L. Zanzero, Vendramin, F. Mattiussi, Rossi, Pavan, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, P. Di Benedetto, B. Del Giudice

10.12.1967        Basiliano – San Quirino   2-2 (0-1)                            
S. Di Benedetto, F. Mattiussi                            
Fabris, Cecconi, L. Zanzero, Botter, F. Mattiussi, R. Del Giudice, Polo, S. Di Benedetto, Chiarandini, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

17.12.1967        Zoppola – Basiliano          4-2 (0-0)                            
Polo, Chiarandini                            
Fabris, Cecconi, L. Zanzero, Botter, R. Del Giudice, F. Mattiussi, F. Di Benedetto, S. Di Benedetto, Chiarandini, P. Di Benedetto, Polo

24.12.1967        Basiliano – Sanvitese       1-1 (1-0)                           
F. Mattiussi ®                            
E. Mattiussi, Vendramin, Rossi, Botter, F. Mattiussi, R. Del Giudice, Nobile, S. Di Benedetto, Chiarandini, P. Di Benedetto, Polo

31.12.1967        Casarsa – Basiliano          2-0 (1-0)                            
E. Mattiussi, Vendramin, Rossi, Botter, Mattiussi, R. Del Giudice, Nobile, S. Di Benedetto, Chiarandini, P. Di Benedetto, Polo

07.01.1968        Basiliano – Codroipo       0-0
Fabris, Vendramin, Rossi, Botter, F. Mattiussi, R. Del Giudice, Nobile, P. Di Benedetto, Chiarandini, Polo, S. Di Benedetto

14.01.1968        Fiume Veneto – Basiliano         2-0 (0-0)
Fabris, Vendramin, Rossi, Botter, F. Mattiussi, R. Del Giudice, F. Di Benedetto, P. Di Benedetto, Chiarandini, Polo, S. Di Benedett

04.02.1968        Valvasone – Basiliano     3-1 (1-0)
Chiarandini                            
Fabris, Vendramin, Rossi, Botter, F. Mattiussi, R. Del Giudice, F. Di Benedetto, Venturini, Chiarandini, Polo, S. Di Benedetto

11.02.1968        Basiliano – Azzanese       6-1 (2-1)
Del Giudice (2), P. Di Benedetto, Nobile (2), S. Di Benedetto                            
Fabris, Botter, Campagna, Cecconi, F. Mattiussi, Rossi, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, Vendramin, P. Di Benedetto

18.02.1968        Don Bosco – Basiliano    1-1 (0-0)
P. Di Benedetto                            
Fabris, Botter, Campagna, Cecconi, F. Mattiussi, Rossi, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, Vendramin, P. Di Benedetto

25.02.1968        Basiliano – Doria      0-1 (0-1)
Fabris, Botter, Campagna, Cecconi, F. Mattiussi, Rossi, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, Vendramin, P. Di Benedetto

03.03.1968        Lignano – Basiliano          3-0 (0-0)
Fabris, Botter, Campagna, Cecconi, F. Mattiussi, Fontanelli, Nobile, Polo, R. Del Giudice, Vendramin, P. Di Benedetto

10.03.1968        Basiliano – Rauscedo      1-0 (0-0) 
R. Del Giudice 
Fabris, Botter, Campagna, Polo, F. Mattiussi, Vendramin, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, Fontanelli, P. Di Benedetto

31.03.1968        Morsano – Basiliano         1-1 (1-1)
P. Di Benedetto 
Fabris, Botter, Campagna, Cecconi, F. Mattiussi, Vendramin, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, Polo, P. Di Benedetto

07.04.1968        Basiliano – Aviano   2-1 (1-0) 
F. Mattiussi (2), Fabris, 
Botter, Campagna, Cecconi, F. Mattiussi, Rossi, Polo, F. Di Benedetto, S. Di Benedetto, Vendramin, Polo, P. Di Benedetto

14.04.1968        Basiliano – Fontanafredda       2-2 (1-1)
Vendramin (2)
Fabris, Botter, Campagna, Cecconi, F. Mattiussi, Rossi, Nobile, S. Di Benedetto, Vendramin, Polo, P. Di Benedetto

21.04.1968        San Quirino – Basiliano   0-0
Fabris, Botter, Campagna, S. Di Benedetto, F. Mattiussi, Polo, S. Di Benedetto, Nobile, Vendramin, Cecconi, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

28.04.1968        Basiliano – Zoppola          1-0 (1-0)
Vendramin
Fabris, Botter, Cecconi, Vendramin, F. Mattiussi, Polo, Nobile, S. Di Benedetto, Rossi, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

05.05.1968        Sanvitese – Basiliano       1-2 (1-1)
R. Del Giudice, P. Di Benedetto 
Fabris, Botter, Cecconi, Vendramin, F. Mattiussi, Polo, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

12.05.1968        Basiliano – Casarsa          4-1 (1-0) 
Nobile (2), R. Del Giudice (2) 
Fabris, Botter, Rossi, Vendramin, F. Mattiussi, Polo, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

19.05.1968        Codroipo – Basiliano       1-0 (0-0)
Fabris, Botter, Rossi, Vendramin, F. Mattiussi, Polo, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

26.05.1968        Basiliano – Fiume Veneto         0-0 
Fabris, Botter, Rossi, Vendramin, F. Mattiussi, Polo, Nobile, S. Di Benedetto, R. Del Giudice, P. Di Benedetto, F. Di Benedetto

Classifica generale          

                      Punti      V        N         P         F          S

Lignano              46       19       8        3         49       18    Promosso in 1a Categoria
Aviano               45       20       5          5        54       22  
Codroipo           38       14       10       6          34       20  
Rauscedo           35       14       7         9        49       24  
Zoppola             31       11       9         10       35       31  
Casarsa              30       10       10       10       39       30  
Valvasone          30       12       6         12       40       43  
Fontanafredda   28       9         10       11       38       44  
Doria                  27       7         13       10       37       42  
Sanvitese           27       9          9       12       29       39  
Basiliano             26       7        12       11       35       39  
Fiume Veneto    26       8         10       12       37       38  
Azzanese           25       7         11       12       35       40  
Don Bosco          24       5         14       11       22       36       retrocesso  
Morsano             23       7          9          14       28       42       retrocesso  
San Quirino        19       7          5          18       22       48       retrocesso   *         

In realtà Lignano ed Aviano avevano terminato il campionato a pari punti (45), ma al Lignano è stata assegnata la vittoria per 2-0 a tavolino della partita disputata a Rauscedo e terminata sul campo per 1-1.   

Giocatori impiegati  20   

Presenze  
F. Mattiussi   30  
P. Di Benedetto       29  
S. Di Benedetto, Fabris, Vendramin       28  
Botter 27  
R. Del Giudice, Rossi         23  
Cecconi         19  
F. Di Benedetto, Polo         17  
Campagna    9  
Chiarandini, L. Zanzero    7  Venturini       4  
B. Del Giudice, Fontanelli, E. Mattiussi, A. Pavan       2  
A. Di Filippo  1   

Marcatori  
R. Del Giudice         8  
P. Di Benedetto       6  
Vendramin    5  
S. Di Benedetto, Nobile     4  
F. Mattiussi   4  
Chiarandini  2  
F. Di Benedetto, Polo         1   

Partita-chiave  
Basiliano - Aviano 2-1 (due goal di Franco Mattiussi)   

Goal più importante  
P. Di Benedetto (il 2° goal in Sanvitese - Basiliano 1-2)   

Goal più bello  
Il secondo di F. Mattiussi contro l’Aviano in casa (punizione da 35 metri, all’incrocio dei pali)   

Migliori giocatori  
Nell’ordine S. Di Benedetto, F. Mattiussi, P. Di Benedetto e Vendramin   Vittoria più rotonda  Basiliano – Azzanese 6- 1 (2-1)   Sconfitta con più reti  Lignano – Basiliano 3- 0 (0-0)   

Curiosità  
Dopo l’unica sconfitta in casa con il Doria (19° giornata, Basiliano 0-Doria1), il mister A. Contessotto sentenziò: “Adesso, per salvarci, ci occorre andare a vincere una partita fuori”. E così fu… La vittoria di San Vito (terzultima di campionato) fu essenziale al fine dell’obiettivo prefisso.  
E’ ancora ricordato il fatto successo a S. Vito al Tagliamento nella partita forse decisiva per la salvezza. A metà del primo tempo, P. Di Benedetto invitava con un lancio sulla destra R. Del Giudice che non ci pensava due volte a calciare in rete, battendo il portiere ospite con un bel diagonale sull’angolo opposto.
Ovvie manifestazioni di tripudio da parte di tutti, ad eccezione di Sergio Di Benedetto che stava ancora inveendo con il cugino Paolo, reo di non avergli passato la palla a centrocampo…  

L’improvvisa notizia del ripescaggio dell’Associazione Calcio Comunale Basiliano nella II Categoria Dilettanti giunge improvvisa nella torrida estate del 1967.
In fretta e furia , sotto l’ondata di un dilagante entusiasmo si convoca l’Assemblea dei Soci, affollatissima come non mai presso la sala del Consiglio Comunale.I presagi di una nuova era del calcio basilianese sono subito positivi.
Il dott. Duilio Fontanelli viene eletto presidente; nel gruppo dirigente fa la sua ricomparsa l’ancor giovane, ma appassionato oltre misura e votato alla causa, Lodovico Mattiussi ed alla guida tecnica della squadra è chiamato la vecchia gloria locale, il rag. Aristide Contessotto. Di soldi neanche l’ombra, ma al gruppo dei reduci della terza categoria si aggiungono nella stagione 1967-68 Giovanni Cecconi (in prestito dal S. Caterina), Paolo Di Benedetto (a tempo pieno), Franco Mattiussi (di ritorno dall’Osoppo) e, soprattutto, Sergio Di Benedetto che lascia definitivamente il calcio semiprofessionistico di Lugano per ritornare a casa, a lavorare e a giocare.
La conduzione tecnica è eccellente, ma fa difetto (cosa abbastanza comune a quei tempi) la preparazione  atletica, pressoché inesistente ed effettuata incostantemente per puro diletto, senza investiture ufficiali, da Franco Di Benedetto che riesce, in ossequio il suo proverbiale stile, a coniugare facezie e lavoro (pochi allenamenti seri, ma quante risate… ndr.), concorrendo a creare quel clima di gruppo che sarà importante per le sorti dell’annata.
La disposizione tattica è quella tipica del tempo: un battitore libero, tre marcatori (i due terzini e lo stopper), tre a centrocampo (un mediano e i due interni), tre attaccanti (due ali classiche e un centravanti). 
Ad un buon avvio di stagione (vittoria in casa con il Valvasone e due pareggi, ad Azzano X in trasferta e in casa, giocando molto bene, con il Don Bosco)  segue un lungo periodo molto sofferto con il fondo della classifica a portata di mano, anche se nelle partite importanti il Basiliano c’è e si fa vedere.
Si ricorda ad esempio un Basiliano - Codroipo 0-0 in mezzo a fango e neve, con due occasionissime sprecate dai bianconeri nel finale di gara, dopo una stupenda prestazione di Arnaldo Fabris in porta.
E con l’Aviano nel ritorno (dopo aver perso nell’andata al 90’ ad Aviano con il Basiliano ridotto in 9 !) un brillante 2-1 (con due splendidi goal di Franco Mattiussi), che peserà molto sulla mancata promozione dei gialloblù di Aviano.
I problemi di quel campionato sono molteplici: la difficoltà di trovare la giusta inquadratura in difesa, un centrocampo troppo tecnico e poco “incontrista”, la difficile ricerca di un centravanti “di peso”, alla fine trovato in un ex-difensore quale Redento Del Giudice (autore di 8 goal).
L’anima della squadra è Franco Mattiussi e il leader  ovviamente è Sergio Di Benedetto, capace ancora di deliziare, anche se – ovviamente – non sempre disposto a portare la croce, come era allora doveroso in un centrocampo a tre e con ali e difensori statici.
Neos Vendramin è autore di un bel campionato, coronato anche da cinque goal e da una doppietta in casa con il Fontanafredda.
Un discreto rush finale (culminato nella decisiva vittoria a S. Vito al Tagliamento, con goal decisivo nel II tempo di Paolo Di Benedetto e seguito da una larga vittoria in casa con il Casarsa) permette la permanenza nella categoria.
L’ultima partita, con il Fiume Veneto, è un pura formalità: il pareggio va bene ad entrambe le formazioni e pareggio alla fine sarà.    

Formazione del Basiliano 1967-1968 

Formazione tipo (Basiliano Casarsa 4-1) 

                       

La sospirata salvezza dà l’avvio ad un processo di riorganizzazione dei quadri tecnici della società.
Il Consiglio Direttivo, seppure non a maggioranza, decide per un cordiale benservito ad A. Contessotto, reo forse soltanto di avere ormai 63 anni e di pensare poco al lato atletico.
Viene ingaggiato come  tecnico Giorgio Pittana, che si è fatto notare qualche anno prima nel Codroipo quale preparatore atletico.
Contemporaneamente la società si dà da fare sul mercato puntando essenzialmente su cavalli di ritorno quali Ottavino Di Filippo, Giuseppe Fabris, Esterino Mazzolo e Umberto Mattiussi, e sull’acquisto dell’ottimo portiere Pegoraro, lasciando presagire un campionato di alta classifica.
Purtroppo, nonostante l’indubbia ottima preparazione atletica, i risultati sono subito deludenti.
Neppure l’avvicendamento alla guida tecnica di Pittana con la soluzione in casa del compianto Tarcisio Fabbro, riesce a far  decollare la squadra, ancorché il tasso tecnico sia indubbiamente di prima qualità.
I motivi sono molteplici: le iniziali incomprensioni fra alcuni senatori ed il tecnico, il ritardato amalgama con i nuovi, il venir meno di un obiettivo da raggiungere, la retrocessione per una sola squadra, in vista della ristrutturazione dei campionati… Dell’annata 1968-69 si ricordano poche partite di un certo spessore: il primo tempo con il Rauscedo in casa, la vittoria con il Fontanafredda in casa, il pareggio a Rauscedo nel ritorno e le quattro vittorie di fila verso la fine del campionato (in casa con la Tiezzese, due di seguito in trasferta a Zoppola e a S. Giovanni di Casarsa e in casa, il giorno di Pasqua, con il S. Leonardo).
La disposizione tattica è più o meno quella dell’anno precedente, ma assai disturbata dal valzer di allenatori e, soprattutto, di giocatori.
In qualche frangente il centravanti si sdoppia, soprattutto nelle partite esterne (fatto non comune a quei tempi), per aiutare un centrocampo troppo poco incline al contenimento.
E’ una squadra quella bianconera senza una vera identità: continui cambi di formazione non giovano all’amalgama, ma si intuisce che – con qualche ritocco- la squadra può diventare competitiva.

06.04.1969 Basiliano S. Leonardo 1-0  

E così avviene nel campionato successivo (1969-70), quando l’esperienza poco felice dell’anno appena concluso induce la dirigenza a richiamare Agostino (Ustìn) Gusmai alla guida tecnica della squadra bianconera.
Gusmai negli anni precedenti ha ben lavorato a Castions di Zoppola (Doria) imponendosi all’attenzione soprattutto per la praticità delle sue formazioni, votate a una attenta difesa e a un rapido contropiede.
La partenza dell’annata è bruciante ( 9 vittorie di seguito), interrotte dalla…mancanza dell’arbitro a Pasiano di Pordenone e dalla prima sconfitta la domenica successiva ( 1-2 con Ferruccio Fabris schierato al centro dell’attacco !!) sull’ostico campo di S. Leonardo Valcellina.La discussa partita di Zoppola (0-3)*, seguita dalla sconfitta con la Pasianese nel recupero (0-1), fa perdere al Basiliano tutto il vantaggio conseguito nella fase iniziale.
La squadra, partita baldanzosamente (vittorie importanti in trasferta a S. Vito al Tagliamento, a Fontanafredda e a Montereale Valcellina) con una difesa ottimamente orchestrata da S. Di Benedetto e F. Mattiussi ed un attacco che non perdona la minima distrazione degli avversari, perde di lucidità nel prosieguo del torneo, per ritrovarla d’incanto soltanto nello scontro diretto in casa con la Pasianese (3-1) e, in parte, negli spareggi per accedere alla categoria superiore.
La squadra è schierata preferibilmente con un 5-3-2 in trasferta e con un  4-3-3 in casa: S. Di Benedetto, libero sui generis, partecipa spesso alla costruzione del gioco, venendo immediatamente sostituito da F. Mattiussi.
La difesa è ben coperta con tre difensori di rango quali Mazzolo, U.Mattiussi e Polo.
Il centrocampo, costituito da due incontristi (F. Mattiussi e Vendramin) e da un giocatore eclettico quale Guido Nobile, viene rinforzato in trasferta da P. Di Benedetto. Le punte, due (G. Fabris o D’Agostina e Rusticelli) o tre (P. Di Benedetto), attendono il momento propizio per far scattare il contropiede: il centrocampo viene spesso saltato con lanci lunghi, senza fraseggio e costruzione di gioco a centrocampo.
Il Basiliano perde il campionato nel ritorno e, ancora di più, dopo la superba prestazione contro la Pasianese, illudendosi (ahimè) di avere ormai in tasca il campionato. Probabilmente una non oculata gestione degli uomini a disposizione e il non avere chiuso la penultima partita a Tiezzo nella prima frazione di gioco impediscono la vittoria nel torneo, con la lunga coda degli spareggi, successiva alla sconfitta casalinga (0-1) con lo Zoppola della domenica successiva (ultima domenica di campionato, 3 maggio 1970).
Basiliano e Zoppola sono costretti ad uno spareggio la domenica successiva, che  ha luogo a S. Vito al Tagliamento  e finisce con il Basiliano vittorioso per 4 a 2 sullo  Zoppola  (3-0) con goal di Nobile, F. Mattiussi, Polo e Rusticelli.
Il Basiliano ha diritto quindi a partecipare  agli spareggi per la promozione in I Categoria.
Il girone all’italiana comprende, oltre al Basiliano, il Vesna di S. Croce di Trieste, il Mortegliano e il Ricreatorio Festivo Udinese. I due iniziali pareggi (1-1 con il Vesna a Mossa con goal di P. Di Benedetto; 0-0 con il Mortegliano a Codroipo) sono seguiti il 31 maggio 1970 dalla rocambolesca vittoria a Trivignano con il Ricreatorio (3-2 dopo che il I tempo era finito con gli udinesi in vantaggio per 2-0 e con la rimonta iniziata al 78’ con P. Di Benedetto e completata con 2 goal di S. Di Benedetto all’84’ e 88’ !).
Sembrava fatta per la promozione in I Categoria, ma il Vesna – superando il Mortegliano - terminava a pari punti con i bianconeri.
Il sorteggio, effettuato con la monetina presso gli uffici della Lega Calcio, favorirà alcuni giorni dopo il Vesna ...

Di quel campionato riportiamo tre cronache dagli appunti di uno sportivo locale.

26.10.1969 a Castions di Zoppola (PN) Doria – Basiliano 0-1
Vivace partita tra due squadre che si sono fronteggiate a viso aperto, senza tattiche rinunciatarie.
L’ha spuntata la squadra ospite che, dopo aver segnato un bellissimo goal, ha saputo contenere le sfuriate dei padroni di casa, soprattutto nella fase centrale della ripresa, andando vicinissima al raddoppio con rapidi capovolgimenti di fronte.
Ha lasciato ancora a desiderare nel Basiliano il centrocampo, ma la ferrea difesa, imperniata sull’ottimo Pegoraro e le mobili punte mascherano per ora quello che è il neo di questa squadra, avviata comunque a raccogliere lusinghieri risultati.
09.11.1969 a Fontanafredda Fontanafredda – Basiliano   1-3
Sotto la pioggia le due capolista (a punteggio pieno) del girone si sono date battaglia per 90’ tiratissimi.
Il gioco è mancato, ma di certo non il fattore agonistico. Hanno vinto gli ospiti, quando tutto lasciava credere (espulsione di Di Filippo al 68’) che i padroni di casa riuscissero a farcela.
La chiave dell’incontro è stata  proprio l’espulsione suaccennata. Il Basiliano, giocando tutto in difesa e operando in contropiede, è riuscito con due tipiche e quanto mai rapide azioni di rimessa, a far sua l’intera posta in palio, mantenendosi calmo e freddo nel momento cruciale della partita.
05.04.1970 a Basiliano Basiliano – Pasianese 3-1

Colpo d’occhi magnifico al “Comunale” di Basiliano: non meno di 600 spettatori ed incasso record di L. 181.200 (come comunicato dal segretario-cassiere Americo Tosolini).
Tifo alla “San Siro” sulle gradinate e gioco spettacolare sul campo: una gran bella partita, come raramente se ne vedono nel settore dilettantistico.
Il Basiliano ha coronato l’operazione sorpasso (Pasianese 33 p. - Basiliano 32 p. prima della partita) con una prova maiuscola, a tratti superba.
Dopo un avvio indeciso, i bianconeri hanno trovato la giusta intesa a centrocampo e sono passati in vantaggio nel finale del I tempo con due reti di pregevole fattura (testa, su corner indirizzato sul primo palo, di  Rusticelli e delizioso goal all’incrocio di P. Di Benedetto dopo prolungato palleggio con spalle alla porta).
La ripresa ha visto ancora i bianconeri padroni del campo sì da arrotondare il bottino su calcio di rigore.
La Pasianese otteneva il punto della bandiera nel finale, su punizione indiretta in area di rigore, giustamente concessa dall’ottimo arbitro, sig. Fogar di Monfalcone.

30.11.1969 Basiliano Azzanzese 1-0

A Trivignano Basiliano Ricreatorio 3-2

La cocente delusione della stagione appena conclusa (campionato perso al sorteggio dopo un campionato e un’appendice in cui la squadra si era dimostrata di categoria superiore) è subito mitigata dal cambio tecnico, deciso dai dirigenti.
Alla guida della squadra nel 1970-71 viene chiamato Italo Del Negro, che ha da poco terminato la sua carriera professionistica ed è ritornato in Friuli a Spilimbergo quale giocatore-allenatore.
Il proclama di Del Negro (bel gioco = vittoria) si scontra già nel girone di andata con la realtà di un girone, da sempre ritenuto il più difficile della categoria.
L’inserimento di due nuove pedine in attacco (Michelesio e Tosolini), nonostante la partenza di Rusticelli, prevede il cambiamento di schema di gioco e Del Negro inizialmente opta per un 4-4-2 sui generis con difesa a uomo, Guido Nobile regista, Neos Vendramin unico incontrista e i due Di Benedetto (Sergio e Paolo) disposti larghi sulle fasce.
Le cose comunque inizialmente non vanno poi così male, se alla fine del girone d’andata il Basiliano è secondo (16 punti) a 4 punti dal capo-classifica Fontanafredda.
Poi inizia a farsi sentire la mancanza di Franco Mattiussi (trauma distorsivo al ginocchio con intervento di meniscectomia e… addio carriera nella 3a di andata contro il Fontanafredda); il resto lo fanno un po’ di sfortuna e la mancanza di esperienza di alcuni giovani promossi dal tecnico, bravi ma forse ancora impreparati a giocare ad armi pari con vecchi volponi, quali i vari Marcuz, Stivella, etc.
Dopo la sconfitta a Fontanafredda (0-2), dopo un ottimo primo tempo del Basiliano, i punti di ritardo salgono a 7 e le ambizioni scemano definitivamente.
Si continua a giocare per puro diletto e il campionato termina in maniera anonima (bel gioco ma poca determinazione, poche reti, sconfitte di misura…) al centro della classifica.
L’anonimo campionato dell’annata precedente pretende una immediata riscossa nel campionato 1971-72.
Viene acquistato dal Bressa un attaccante (Ermacora), cui si aggiungerà a campionato iniziato il militare Ciocchi, punta assai dotata tecnicamente. Il deludente inizio (sconfitta ad Azzano X alla I giornata) e soprattutto gli errori dal dischetto negli scontri diretti con la Sanvitese determineranno l’esito del campionato.L’impostazione tattica di base  prevede una difesa a 4 con libero, tre centrocampisti, una mezza-punta e due attaccanti.
Il grave infortunio di Franco D’Agostina (costretto a stare lontano dai campi di gioco per quasi cinque mesi) è solo in parte compensato  dall’arrivo di  Ciocchi, punta sui generis, tecnicamente più dotato di Franco, ma forse meno incisivo.
Al gioco di pregevole fattura della formazione bianconera forse si associa un difetto di fondo, dato dalla mancanza di cattiveria, indispensabile in certi frangenti per fare risultato. Ne è testimonianza di ciò la partita d’andata con la Sanvitese, terminata 1-2, dopo che il Basiliano,  andato in vantaggio, sfiora più volte il raddoppio, viene raggiunto al 45’ del I tempo per una indecisione della difesa, va in svantaggio all’inizio del II tempo per un colossale autogol e, alla fine, spreca un calcio di rigore (sbagliato sia alla prima che alla seconda esecuzione).
Nel girone di ritorno il Basiliano racimola 19 punti in 12 partite (una sola sconfitta in quel di S. Leonardo che, già negli anni precedenti, si è dimostrata una bestia nera per i bianconeri), e si presenta allo scontro diretto contro la Sanvitese in  ritardo di due punti. La partita, giocata il 16 aprile 1972 a S. Vito al Tagliamento, sotto una pioggia incessante e su un terreno pesante, vede il Basiliano dominare e perdere per una grave disattenzione della difesa su una punizione indiretta e per un ulteriore errore dal dischetto.
Di quella partita si ricorda il coraggio del tecnico, Italo Del Negro, che decide per l’esordio a tempo pieno di Maurizio Fabris (sicuramente positivo), per il rientro di D’Agostina ( lontano da novembre dai campi di gioco) e per una formazione votata all’attacco (3 punte – D’Agostina, Michelesio e Ciocchi – ed una mezza-punta quale P. Di Benedetto). Coraggio purtroppo non premiato: il campo non adatto per una formazione tecnica e gli errori difensivi ed offensivi obbligano il Basiliano a un ulteriore girone di spareggio per l’agognata promozione in I Categoria.Il girone all’italiana prevede, oltre al Basiliano, la Castionese (Castions di Strada), la Savorgnanese (Savorgnano al Torre), il Turriaco e il C.M.M. (Circolo Marina Mercantile di Trieste).
Il girone si presenta non proibitivo per i bianconeri (le prime due squadre accedono alla 1° Categoria), ma una partenza falsa (1-1 in casa con la Castionese, con goal di Mazzolo), pur seguita da un buon 2-2 in quel di Turriaco ( goal di Michelesio e Dreolini), si associa ad un incredibile 1-1 in casa contro la Savorgnanese, maturato anche dopo un serio infortunio nel I tempo sull’1-0 a Paolo Di Benedetto (autore del goal di vantaggio su calcio di rigore). Incomprensioni fra il tecnico ed alcuni dirigenti portano nella settimana successiva alle dimissioni di Del Negro e così si arriva alla partita decisiva a  Trieste contro il C.M.M. dei fratelli Bruno e Tito Rocco sul glorioso campo del Ponziana alla guida di Giuseppe Fabris (ex-giocatore e dirigente).
La partita non ha storia (sconfitta per 1-3) e così, melanconicamente, il Basiliano  deve ulteriormente rimandare  la promozione nella categoria superiore. Unica nota positiva di quegli spareggi è l’esordio confortante di Gianfranco Dreolini (II tempo a Turriaco e partita intera a Trieste).
I dissapori in ambito dirigenziale insorti durante gli spareggi e culminati con le dimissioni di Italo del Negro, portano a un rimpasto dirigenziale con l’entrata in scena, come presidente,  di Luciano Concina e, come allenatore, di Roberto Beltrame, ex-giocatore del Brugnera.
L’estate 1972 è inoltre caratterizzata da un’intensa attività del direttore sportivo Lodovico Mattiussi, di nuovo reintegrato nel ruolo ufficioso di eminenza grigia del calcio basilianese : i ritorni di Carletto Mattiussi e Odorico Mazzolo (il secondo poi svanito per motivi ancora non chiariti), l’ingaggio di Carlo Facchin (ex-Maniago), di Colussi (dal Brugnera) e, successivamente, di Gianni Renzulli (dal Ricreatorio Udinese, ma dal glorioso passato nelle file della Juventus e del Pordenone, allora militante in Serie C).
Detti rinforzi rendono la squadra competitiva al massimo e la più seria candidata alla promozione nel campionato 1972-73 di II Categoria, Girone A.Una buona partenza (1-1 a Morsano al T., 4-0 in casa contro il Montereale V.) è seguita da uno 0-0 a Castions di Zoppola contro il Doria, pagato a caro prezzo per un serio infortunio al ginocchio destro (già lesionato alcuni mesi prima) a Paolo Di Benedetto, già autore di 3 goal e costretto successivamente ad una lunghissima inattività.
Segue un campionato altalenante in cui continui cambiamenti di formazione di certo non giovano alla squadra che, comunque, avrà il merito – ben sorretta a centrocampo da C. Mattiussi, giocatore che era mancato al Basiliano negli anni precedenti, e ottimamente guidata da Beltrame - di non mollare mai e di trovarsi il 20 maggio del 1973 a giocarsi il tutto per tutto sul terreno dello Zoppola, capolista con un punto di vantaggio appunto sul Basiliano.
La partita, giocata di fronte a un folto pubblico, assai equilibrata nel I tempo, diretta da un arbitro impeccabile, viene risolta da un goal di Gino Michelesio al 15’ del II tempo.
A nulla approdano le folate dei padroni di casa negli ultimi incandescenti minuti e così il Basiliano finalmente è in I categoria!  Le formazioni scese in campo sono:Zoppola: Daneluzzi, Gasparotto, Zilli, Morello, Piccinin, Ruffo, Cancian , Franceschi, Celestino, Bozzetto, PasqualiniBasiliano: Querin, Polo, Mazzolo, U. Mattiussi (Colussi), F. Fabris, M. Fabris, Michelesio, Nobile, Dreolini, C. Mattiussi, D’AgostinaArbitro: sig. Colla di Udine.

Morsano Basiliano 1-1 (1972-73)  

Sempre alla guida di Beltrame, il Basiliano si appresta ad iniziare la nuova avventura in I Categoria nel campionato 1973-74.
L’organico viene ulteriormente ritoccato: arrivano De Negri (portiere), Pellizzari (difensore), i centrocampisti  Semenzato (dal Brugnera) e Bepi Del Zotto dal glorioso passato in Serie A e B , e gli attaccanti Molinari e De Nipoti. Se ne vanno Colussi (fine prestito) e Michelesio.

Il Basiliano ha un difficoltoso avvio, poi si riprende a fine girone d’andata, per poi scivolare di nuovo verso i bassifondi della classifica nelle prime giornate del girone di ritorno.
Dopo la sconfitta in casa con il Tolmezzo (1-2) alla 5ª giornata di ritorno, la dirigenza prende la decisione di sostituire Beltrame, forse reo di non aver provveduto ad effettuare chiare scelte tattiche.
Viene richiamato alla guida Agostino Gusmai, sotto la cui guida la squadra si riprende e, soprattutto nel finale, inanella una serie di risultati positivi che la portano ad una tranquilla salvezza.
Campionato sicuramente non all’altezza dell’organico, ma verosimilmente l’inesperienza di alcuni e, soprattutto, il non raggiunto amalgama sono le cause dell’altalenante campionato.

 

Campionato di I^ categoria 1973-74

Gusmai è alla guida dei bianconeri anche nella successiva stagione 1974-75.
Il Basiliano inizia il campionato con qualche ritocco (acquistate due punte, Mini e Pravisani, dopo il ritorno di Molinari al Bertiolo, e un jolly quale Antonutti; Gianfranco Dreolini va al Ricreatorio Festivo Udinese, rientrando nell’affare Pravisani).
Avvio decisamente positivo quello dei bianconeri, poi alcune pause ed altre prestazioni esaltanti (un Basiliano - Sanvitese alla vigilia di Natale, terminato 2-0 dopo una maiuscola prestazione dei padroni di casa).
Un inizio del girone di ritorno assai difficoltoso, condizionato anche da una non ben compresa ricerca di una formazione-base, nonostante l’ottima posizione alla fine del girone d’andata (a tre soli punti dal vertice).
Quattro sconfitte consecutive portano all’avvicendamento tecnico, con l’assunzione di Bruno Talotti, ex-mister del Codroipo e della Tarcentina.
Dopo un esordio non proprio felice anche per Talotti (culminato nella sconfitta in casa con l’allora cenerentola Latisana), la squadra si riprende alla grande ed inanella una serie di risultati oltremodo positivi, associati a  buone prestazioni cui segue una comoda salvezza.Mister Talotti, riconfermato alla guida della squadra nel campionato 1975-76, tenta  di ringiovanire la formazione con l’acquisto dal Pradamano di tre pedine (un terzino, Tavagnacco; un centrocampista, Marangone; un attaccante, Iuri) e dal Martignacco di un mediano, Maserati.
Un girone di andata disastroso, con i bianconeri in fondo alla classifica con soli 8 punti dopo 13 giornate. In questi casi, come d’abitudine, si ricorre al cambio di allenatore.

Alla guida del Basiliano, esonerato Talotti, viene richiamato Italo Del Negro il quale si affida ai senatori (ai quali si era aggiunto l’esperto Della Pietra), che gli regalano 19 punti nel girone di ritorno, portando il Basiliano a metà classifica.
Nell’anno in corso Carletto Mattiussi, già autore di precedenti tre stagioni ad alto livello, si segnala particolarmente, sì da ingolosire  parecchie squadre della regione. La spunterà il cav. Bruseschi che riuscirà a portare Carletto in quel di Palmanova.
Fa capolino inoltre  in prima squadra Gianni Dreolini, sedicenne dalle belle speranze, che disputa qualche partita segnalandosi per tecnica e fantasia, doti che lo porteranno in quel di Pordenone, per l’inizio di una discreta trafila nelle serie semiprofessionistiche e professionistiche . 

 

Pre campiotanato 1975-76

 

Del Negro, riconfermato alla guida della squadra per la stagione 1976-77, deve far fronte – assieme al general manager Lodovico Mattiussi - alle cessioni di Carletto Mattiussi al Palmanova e di Franco D’Agostina, fortissimamente voluto a Codroipo dall’ex-mister Beltrame.
Dal Codroipo, nell’affare D’Agostina, arrivano i fratelli Felace, Piero e Giuseppe, che avranno un ruolo importante nelle fortune del Basiliano nei tre-quattro anni successivi. Arriva inoltre a Basiliano, dal S. Maria di Lestizza (III Categoria), un lungagnone di nome Marco Nicoletti, un po’ sgraziato nei movimenti apparentemente, ma dotato di estro, fantasia, ottima tecnica e rapidità di gioco, tutte doti che lo porteranno ben presto a  diventare  un incubo per gli avversari.

La squadra, come al solito, ha qualche piccola difficoltà iniziale, ma subito – contrariamente agli anni precedenti - fa capire le sue intenzioni e ben presto si ritrova in testa alla classifica, con il solo Maniago a tenerne il passo.
Una squadra che fa vedere un bel gioco e di ciò ne è testimonianza anche l’amichevole con l’Udinese, giocata a viso aperto e ad armi pari per quasi un tempo, nonostante il risultato finale di 0-4.

E’ una squadra definita da Del Negro “intellettuale”: il mister si vanta di questo a destra e a manca, e la cosa arreca  un certo fastidio al summit calcistico locale. Inizia un periodo difficile: la squadra non perde mai, nonostante tutto.

 

Formazione del Basiliano nel 1976-77

16.12.1976 amichevole Basiliano Udinese

 

Si arriva così alla 21ª giornata, in una domenica di marzo caratterizzata da pioggia battente e il Basiliano – ancora imbattuto - si trova ad ospitare il pericolante Aviano.
Partita deludente nel primo tempo e supremazia dei padroni di casa nel secondo tempo, ma di goal non se ne parla anche per gli ottimi interventi del portiere avversario (Borgobello, di Campoformido). Arbitro: Fabio Baldas di Trieste (sì, proprio lui, il famoso Baldas che di lì a poco arbitrerà Juve e Inter e che nel 1994 sarà l’arbitro italiano ai campionati del mondo negli Stati Uniti, per poi essere il designatore arbitrale nel 1997-98).
Ebbene a 5’ dalla fine succede una cosa inaudita: su un cross da fermo (punizione a livello della bandierina d’angolo) da parte dell’Aviano che sorvola tutti gli uomini piazzati al centro dell’area, si avventa con notevole ritardo – solo ed indisturbato – Patrizio dell’Aviano che schiaffeggia il pallone con la mano.
Al fischio di Baldas, i giocatori dell’Aviano rioccupano le posizioni e un difensore del Basiliano si impossessa della palla per calciare la punizione.
Ma Baldas, con il dito puntato, si avvicina al dischetto del rigore e, fra la costernazione/ incredulità/proteste dei bianconeri e l’esultanza/ilarità dei gialloblù dell’Aviano, concede la massima punizione.
Il tiro  viene parato da Colussi, ma la ribattuta è sui piedi dello stesso rigorista che non ha difficoltà a collocare la sfera in fondo alla rete.
Quello che segue nei restanti pochi minuti è facilmente intuibile. Bepi Felace si prenderà 4 turni di squalifica e il Basiliano ben L. 250.000 di multa.*Da quel giorno il Basiliano perde un po’ la testa, nell’errata convinzione che in alto si volesse favorire il Maniago.
Nelle restanti partite, nonostante il buon 1-1 in casa del Maniago, manca quella agilità di manovra che aveva caratterizzato la prima parte del torneo e così, soprattutto dopo la brutta prestazione in quel di Rauscedo (1-3) e la successiva sconfitta in casa con il Sedegliano, il Basiliano deve accontentarsi del 2° posto, guadagnandosi così il diritto a giocarsi la promozione nella categoria superiore dopo aver sofferto sino alla fine (Basiliano - Gemonese 1-0 nell’ultima partita di campionato con la Gemonese a soli due punti).Si è costretti quindi ad uno spareggio con la seconda  classificata del girone B della 1 Categoria (il Medea).
Purtroppo si devono attendere 15 giorni per la partita, che si disputa a Palmanova il 19 giugno in una giornata caldissima.
Il Basiliano si schiera con:Colussi, Polo, Benedetti, P. Felace, F. Fabris, M. Fabris, Nicoletti, Bearzi, Di Benedetto, G. Felace, Pravisani.La partita, diretta da Silvio Giusti, arbitro emergente di Sesto al Reghena, è piuttosto scialba.
Nei primi venti minuti il Basiliano tiene in mano le redini del gioco, ma le punte bianconere non riescono a far breccia e l’unica volta che si crea un varco centrale (con una incursione di P. Di Benedetto), c’è un fallo da ultimo uomo al limite dell’area, che oggi verrebbe sanzionato con una espulsione (ed allora neppure con una ammonizione).
Nel secondo tempo in una mischia il Medea trova il goal e per i bianconeri, nonostante gli assalti – per la verità poco lucidi – nelle battute finali la promozione resta ancora un miraggio.

Il post-partita è particolarmente triste: Marco Nicoletti non si dà pace per aver perso l’occasione di lasciare i suoi compagni senza il premio che avrebbe coronato una stagione travagliata, ma tutto sommato bella e per lui indimenticabile (neppure cinque mesi dopo avrebbe esordito in Serie B con il Como…).

 

Marco Nicoletti (al centro)
con F.Pravisani e P. di Benedetto 

Del Negro, alla fine della stagione 1976-77, lascia Basiliano per Tricesimo, non si sa se spaventato dalla mancanza di Nicoletti (finito al Como) o lusingato dall’amico presidente (il Tricesimo era retrocesso in II categoria, ma sarà prontamente riportato in I Categoria).
A Basiliano viene chiamato per il torneo 1977-78 Enzo Pagotto in qualità di allenatore-giocatore, ex del Bertiolo e dal glorioso passato in serie superiori.
Arrivano a Basiliano il portiere Sotgiu e dal Mereto Ameris Toppano, con credenziali di ala pura: dopo un avvio incerto Toppano rappresenterà una colonna, quale centrocampista avanzato, della squadra bianconera negli anni successivi.

Il Basiliano parte bene, soprattutto in Coppa Italia battendo la Tarcentina per 1-0 (foto a fianco) e guadagnando l’accesso al turno successivo, in cui verrà sconfitto nettamente dal Malo (Vicenza).

 

Basiliano Tarcentina (coppa Italia) 1976-77

 

La squadra, ben preparata fisicamente, non decolla però in campionato: non ha personalità, non ha gioco e soprattutto manca di attaccanti (l’acquisto di Albini dal Real Udine non riuscirà a risolvere il problema).
Al giro di boa, il Basiliano ha solo 8 punti e, alla terza di ritorno, incontra in casa il Bertiolo su un campo reso impossibile dalla pioggia della mattinata e della prima parte della gara.

Il Brasiliano parte bene; P. Di Benedetto, schierato al centro dell’attacco, per un tempo fa impazzire gli avversari e Maurizio Fabris trasforma un rigore ed una punizione-bomba. Nel secondo tempo c’è la metamorfosi: sono i padroni di casa a subire l’offensiva del Bertiolo che agguanta il pareggio a pochi minuti dalla fine, complice un’incertezza della difesa bianconera.
Poteva essere la partita del rilancio e invece si tramuta nell’allontanamento del tecnico, prontamente sostituito in panchina dal presidente in persona del Brasiliano, Eros Posenato.
L’esordio di Posenato avviene a Palazzolo, con un bel 2-2 e, in quella partita, fa il suo esordio con il Brasiliano un certo Massimo Cirella.

Posenato riconferma la fiducia ai senatori.A sette partite dalla fine durante la bicchierata post-allenamento a metà settimana si copila una tabella: il Basiliano deve fare almeno 11 punti per salvarsi (il Brasiliano ha 17 punti ed è ancora ultimo in classifica con il Casarsa).
E cosi avviene: anzi i punti sarebbero stati 13 (6 vittorie e 1 pareggio, ma la partita infrasettimanale contro la Sanvitese, disputata a Basiliano e vinta sul campo per 2-1, è data vinta a tavolino agli avversari in quanto un loro giocatore sarebbe stato colpito a pochi minuti dalla fine da un spettatorE).
Sono quelle partite esaltanti (2-0 con l’Union e 1-0 con la capolista Aviano in casa, 4-1 a Gemona e 3-1 a Percotto…..) coronate dall’ultimo striminzito 1-0 in quel di Fiumicello: Cirella, punta con il fiuto del goal fa la sua parte, buon aperitivo per la scorpacciata dell’anno successivo.
Ma è soprattutto M. Fabris il mattatore dell’annata; nell’insolito ruolo di centrocampista con licenza di cercare il goal, è il capo-cannoniere della squadra con ben 12 goal (11 ufficiali).
A centrocampo c’è qualcuno che sistematicamente lo copre: è un centrocampo tecnico, molto dedito alla costruzione più che all’interdizione e la classifica finale la dice lunga sul campionato dela Brasiliano: Non si ricorda una squadra che abbia virato al giro di boa con solo 8 punti e che, nel girone di ritorno, nonostante un indeciso avvio (4 iniziali pareggi) collezioni la bellezza di 22 punti ufficiosi; né si è mai vista una squadra di calcio che detiene nello stesso anno il primato dei goals segnati e subiti.
In un campionato in cui vince il torneo una quadra con solo 38 punti e con soli 27 goals all’attivo, i bianconeri possono sicuramente mordersi le mani per essere svegliati così tardi. Hanno però un merito: quello di aver divertito sempre, nel bene e nel male.
Ed infine hanno finalmente acquistato una mentalità vincente.
L’edificio ha le fondamenta: spazzate via le illusioni di un acritico rinnovamento, ci si prepara ad un interessante torneo. 
Sempre sotto la guida tecnica di Posenato e la presidenza di Lodovico Mattiussi, il Basiliano inizia il campionato 1978-79 con la stessa intelaiatura dell’anno precedente, rinforzata da un attaccante giovane, ma già rodato in quel di S. Giorgio di Nogaro, G. Visentini.
E proprio Visentini segna nella partita inaugurale il goal-vittoria contro l’Azzanese, che risulterà alla fine protagonista assieme al Basiliano.In questo campionato il Basiliano dà inizio a quel tipo di gestione, che iniziato l’anno precedente, a metà campionato, darà i suoi frutti anche l’anno successivo.
Il tecnico è Eros Posenato, l’allenatore in campo è Paolo Di Benedetto, ormai più a suo agio in campo in veste di vigile urbano (come era solito schermirsi); ma è indubbiamente Eros Posenato il collante di quel magnifico gruppo e a Di Benedetto viene affidata l’organizzazione tattica, solo perché più profondo conoscitore degli avversari…
La squadra ha le idee chiare sin dall’inizio: gioca con un 1-3-4-2 (il libero poteva essere Piero Felace o Giorgio Romano, più classici come liberi, oppure due costruttori di gioco come  Giuseppe Felace o, in ultimo, Lorenzo Casari, milanese in prestito militare al Basiliano).
La difesa è di primo ordine: difensori tecnici come Polo e Benedetti, tenaci e attenti sull’uomo come F. Fabris, non si trovano facilmente in queste categorie.
Il portiere (Gianni Nobile) mai è stato e mai sarà così sicuro come in questa annata.
Il centrocampo è un misto di tecnica, diligenza e forza fisica (G. Felace, Di Benedetto, Toppano, M. Fabris e Passone, nonostante i problemi professionali dei primi due).
E’ ovvio comunque che la buona organizzazione di base trova in Cirella quella punta  capace di risolvere in ogni momento la partita: ragazzo rapido nei movimenti, tecnicamente dotato e scaltro, è spesso in grado di avere il guizzo vincente dopo 85’ di apatia: gli avversari lo dimenticano o, meglio, calano l’attenzione e lui ne approfitta subito, quasi offeso dalla scarsa vigilanza nei suoi confronti.
Alla fine del campionato saranno 22 le reti di Cirella, senza contare le due decisive dello spareggio.
E quelle poche volte in cui Cirella non riesce nell’intento,  Pravisani e G. Visentini – che  sanno aspettare il loro turno – riescono a colpire… Una fantastica squadra quella, alle cui fortune concorrono anche quelli che hanno giocato di meno (i vari Sotgiu, M. Nicoletti, Casari, Rognoni e D. Visentini). E sicuramente alla base di questo clima c’è la mano del mister Eros Posenato. 

 

 02.12.1978 Comello Basiliano 0-2

06.05.1979 Basiliano Cividalese 1-0

 

Il campionato è sempre una schermaglia fra il Basiliano, sempre in testa, e l’Azzanese (squadra forte, supportata economicamente da Gregoriscolor a livelli sicuramente non dilettantistici).
Il Basiliano è in testa alla classifica anche alla 29ª giornata, ma il pareggio esterno contro la Sanvitese obbliga i bianconeri all’ennesimo spareggio della sua storia.
La squadra non si trova in un momento particolarmente felice: la difesa non prende goal, ma l’attacco stenta a costruire e a concludere.
In un clima di non fiducia si va incontro alla partita decisiva per la promozione in Eccellenza, che si gioca il 20 maggio 1979  a  S. Giorgio di Nogaro, di fronte a oltre 2500 spettatori.
Fa caldo e il Basiliano decide per un breve ritiro in quel di Latisana, con pranzo e pre-tattica presso il ristorante “La Bella Venezia”.
Il presidente Lodovico Mattiussi convoca l’allenatore Posenato e il capitano Di Benedetto. Si decide per una formazione coperta nel I tempo (oggi si parlerebbe di un 4-5-1), con il solo Cirella in attacco, con Nobile ovviamente in porta, con 4 difensori (Polo, Benedetti, Fabris F. e Casari) e 5 centrocampisti (Fabris M., Passone, Felace, Toppano e Di Benedetto).
La motivazione di tale decisione è giustificata dal fatto che – nelle due partite precedenti contro l’Azzanese – il Basiliano era uscito sempre alla distanza: in particolare ad Azzano (risultato finale 1-1), il Basiliano avrebbe vinto se a 5’ dal termine l’arbitro non avesse annullato un goal regolarissimo a Pravisani (fallo del portiere al limite dell’area su Pravisani lanciato a rete con il pallone che egualmente termina in rete: l’arbitro assegna un calcio di punizione ai bianconeri... roba da matti, ndr.)
La partita si svolge come previsto. L’Azzanese parte forte e mette sotto il Basiliano: va in goal al 9’ del I tempo e sfiora più volte il raddoppio. Verso la fine del primo tempo la partita si fa equilibrata, così come nei primi 15’ del II tempo.
L’Azzanese non ha più la furia del I tempo, ma il Basiliano non sa reagire. Quando ci sono i primi fermenti nella panchina del Basiliano per qualche cambiamento, Cirella va in goal su ottimo assist di Toppano dal fondo.
Pochi minuti dopo mister Posenato toglie Passone e getta nella mischia un altro attaccante, Visentini.
La partita non si schioda e, così, si va ai supplementari. Al 6’ del primo tempo supplementare, l’azione decisiva.
Visentini si impossessa di una palla vagante a centrocampo e libera Cirella che, con uno scatto da par suo, lascia sul posto i difensori e si presenta solo davanti al portiere trafiggendolo. E’ il goal promozione: il risultato non cambierà più.
L’Azzanese generosamente attaccherà nel II tempo supplementare, ma la difesa del Basiliano (forte di Polo, Benedetti, Ferruccio Fabris e Casari) non si farà sorprendere, anzi sarà ancora il Basiliano ad avere ancora due palle goal con Di Benedetto e Cirella, prima del fischio di chiusura dell’ottimo Fontana.
L’epilogo è il giusto premio a chi per tutto il campionato aveva guardato dall’alto la classifica e a chi, con poco, era riuscito a sconfiggere i professionisti di Azzano.
E’ un destino che 20 maggio porti bene ai colori bianconeri del Basiliano, come 6 anni prima a Zoppola.
Festeggiamenti a non finire, giro del campo  e alla sera quasi tutti a festeggiare in quel di Vissandone: la soddisfazione è ovviamente enorme, per aver centrato un obiettivo che sarebbe rimasto nella storia: arrivare nella Serie A dilettantistica regionale.

 

 20.05.1975 M.Cirella festeggiato da G. Nobile

 rituale giro di campo 

 

Si riporta di quell’incontro “storico” il tabellino: a S. Giorgio di NogaroBasiliano – Azzanese       2-1 d.t.s. Basiliano      Nobile, Polo, Benedetti, M. Fabris, F. Fabris, Casari, Di Benedetto, Toppano, Cirella, Passone ( G. Visentini dal 60’), G. FelaceAzzanese     Zancai, Bolzon, Del Bel Belluz, D’Avanzo, Della Bianca, Florean (66’ Bonpan), Mazzon, Canton, Colussi, Moro, Daneluzzi Arbitro           Fontana di S. Canzian d’IsonzoMarcatori      D’Avanzo al 9’, Cirella al 65’ e al 111’.

 

20.05.1979 La formazione del Basiliano scesa in campo nel primo tempo

 

 

Il sabato successivo, 26 maggio, a Manzano 1979 si disputa la gara che assegna  la Coppa Regione, che prevede lo scontro fra le prime classificate dei due gironi di I Categoria.
Il predominio dei bianconeri, scesi in campo in formazione rimaneggiata e con il lutto al braccio (foto in basso) per la morte della signora Gisella Tonasso Mattiussi, mamma del presidente Lodovico, è netto.
Il caldo estivo condiziona il ritmo della gara, piuttosto blando.
Decide un colpo di testa di M. Fabris al 25’ del secondo tempo (foto pagina precedente); nei minuti finali Pravisani ha numerose occasioni per raddoppiare, senza  riuscirvi.  Formazioni scese in campo:Basiliano: Nobile, D. Visentini, Benedetti, Romano, Polo, M. Fabris, G. Visentini, Toppano, Pravisani, Passone, Di Benedetto.Pieris: Bonaldo, Cosolo, M. Clemente, Giordano, Visentin, Sabbadini, Zambon, Malaroda, Clemente, Sgubin, Bala.

 

26.05.1979 Formazione Basiliano 

 

 

Pieris scesa in campo a Manzano per la Coppa Italia Alcuni giorni dopo, si festeggia ufficialmente l’annata in piazza Municipio a Basiliano, in presenza delle autorità, con gran concorso di folla.
Il mister Eros Posenato omaggia i suoi ragazzi con una splendida foto-ricordo e i giocatori premiano, a loro volta, lo stesso Eros e il presidente Lodovico Mattiussi con una targa-ricordo: a Lodovico ricordano di averlo portato nell’Olimpo dei Presidenti… 

 

Festegiameni alla fine del campionato: a destra il presidente Mattiussi e il mister Posenato

 

 

L’estate 1979 porta a qualche sconvolgimento societario. Il feeling fra il presidente Mattiussi e il tecnico Posenato si rompe d’incanto e il Consiglio Direttivo decide per una soluzione tecnica in casa.
Lodovico Mattiussi riesce a riportare a casa Carletto Mattiussi, cui affida i compiti di allenatore-giocatore, in collaborazione con Paolo Di Benedetto, cui viene richiesto di esercitare funzioni di medico e di direttore tecnico.
Oltre a Mattiussi, la squadra (che deve accusare la grossa perdita di Cirella, ritornato a Ravenna) acquista Sumin dal Palazzolo, un giovane promettente quale De Prato dall’Ancona di Udine e, in extremis, dal Codroipo Gianfranco Dreolini, fortissimamente voluto dallo staff tecnico dirigenziale.
Nell’operazione Dreolini, viene ceduto al Codroipo Sotgiu, mentre Pravisani non vuole sentire ragioni e rimane a Basiliano, ormai sua seconda patria. Sotgiu viene rimpiazzato da De Tina, giovane e promettente portiere.
Il Basiliano nel campionato 1979-80 si schiera con la seguente formazione-base:Nobile, Polo, Benedetti, Maurizio Fabris, Ferruccio Fabris, Romano, Toppano, Dreolini, Sumin, Mattiussi, Felace.

 

Campionato Promozione 1979-80: la rosa all’inizio del campionato

 

Lo schieramento in campo è un 4-5-1 (1-3-3-2-1), intendendo che, accanto al libero Romano, giostrano tre difensori; Carletto Mattiussi è il perno del centrocampo, coadiuvato a destra da Maurizio Fabris e a sinistra da Felace; immediatamente al davanti operano le due mezze-punte Toppano e Gianfranco Dreolini, al servizio dell’unica punta Sumin.
In realtà Sumin non è una vera punta, per cui spesso si adotta la soluzione Pravisani, più logica (una mezza  punta e due punte).
Il terreno di gioco è il polisportivo di Flambro, non avendo avuto il rettangolo di gioco di Basiliano la vidimazione per il campionato di Eccellenza (troppo stretto: appena 52 metri…).
Il campionato è un esempio di regolarità: non avendo la squadra un elevato potenziale offensivo, il gioco è assai elaborato ed è finalizzato  alla ricerca di soluzioni per andare a rete.
Squadra con più pareggi in assoluto (16), poche le vittorie (8), ma poche anche le sconfitte (6). Meglio del Basiliano risultano alla fine per numero di sconfitte solo la Sacilese e il Monfalcone. Molti sono i riconoscimenti di un gioco piacevole (vedasi Basiliano – Sacilese e Tarcentina – Basiliano ).
Qualche partita persa male verso la fine del torneo (a Fontanafredda sino al 70’ in campo s’è vista una sola squadra, il Basiliano) e la decisione di lanciare qualche giovane nelle ultime tre partite non permettono un piazzamento ancora migliore del 6° posto finale (con 32 punti).
L’analisi di quella che risulta a tutt’oggi una annata storica per i colori bianconeri permette di fare alcune considerazioni:- la conferma della bontà della difesa;- la manovra molto articolata del centrocampo, grazie alle doti soprattutto di C. Mattiussi;- il numero elevato di mezze-punte (Dreolini, Toppano, Sumin) e la conseguente difficoltà di andare   a rete, nonostante un gioco talora spumeggiante e brillante;- il ricorso a Pravisani per sopperire alle croniche difficoltà dell’attacco;- il contributo sempre puntuale dei vari Passone, Nicoletti, D. Visentini, De Tina e De Prato;- la presenza nella formazione titolare di ben 6 giocatori di Basiliano, altri due del comune (Dreolini e Romano) e i tre giocatori più distanti in totale non superano i 40 Km.
Un caso, quello della presenza nella formazione titolare di 8/11 di giocatori del Comune pressoché unico nella storia dei campionati della massima serie dilettantistica! Di questi fantastici 13 anni (3 secondi posti e due promozioni) ci sarà una gioiosa appendice negli anni successivi: le vittoriose finali nel campionato regionale amatoriale nel 1985 e 1986. Saranno battute nella gara unica di finale, dopo un torneo di tre mesi, rispettivamente il Sesto al Reghena (2-0) e il Pieris (1-0) di mister Del Neri, con il contributo infaticabile ed indimenticabile di Luigino Zanzero, coordinatore del gruppo sia in campo che fuori. 

 

Una formazione delle “” Vecchie Glorie “” del Basiliano nel 1984

 

 

Una formazione delle “” Vecchie Glorie “” del Basiliano nel 1985

 

 

Nell’estate del 1961 a Basiliano viene di nuovo voglia di calcio vero: gran parte del merito va attribuita a un giovane appassionato, Lodovico Mattiussi, che si addossa l’onere organizzativo ed economico di rifondare la squadra. La molla è una splendida vittoria in un seguitissimo torneo notturno a Mortegliano, vinto dal Basiliano che in finale riesce a superare la Sangiorgina (di S. Giorgio di Nogaro), compagine allora ai vertici della gerarchia calcistica friulo-giuliana e piena di talenti. La finale del torneo è appassionante ed è vinta dal Basiliano per 4-3: nella Sangiorgina giocano due giocatori (Vit e Porro) che di lì a poco avrebbero seguito la carriera professionistica.

Estate 1961 la fomazione del Basiliano vincitore del torneo di Mortegliano.  

La rinnovata squadra del Basiliano,  sotto la presidenza del ventenne  Lodovico Mattiussi e la guida tecnico-atletica di Aristide Contessotto e Agostino Gusmai, si iscrive al campionato di II Categoria.
Inserito nel girone A (gruppo pordenonese), dopo difficoltà iniziali (culminate in una memorabile zuffa negli spogliatoi di S. Leonardo Valcellina), trova la formazione-base che consentirà un ottimo campionato, terminato al 2° posto, alle spalle della titolata Sacilese.Il Basiliano si schiera in questa formazione-base:Ezio Mattiussi, R. Dominici, M. Bertuzzi, G. Renzulli, Angelo Mattiussi, Beppino Del Giudice, F. Di Benedetto, Orlando Del Giudice, G. Nobile, O. Di Filippo, G. Fabris.Altre presenze in quel campionato furono quelle di Michelazzi, Angelo e Sereno Pontoni, F. Danesin e G. Morellato. 
E’ quella una squadra antesignana, nel senso che precede di un trentennio le formule così in uso oggi: la formula di gioco rispecchia infatti  un 3-5-2 d’oggi. Tre i difensori: due laterali (Renzo Dominici e Bertuzzi) e uno centrale, aitante e pericolosissimo nelle punizioni (Angelo Mattiussi); cinque centrocampisti, tutti votati alla costruzione del gioco con forse il solo Orlando Dominici incontrista; due attaccanti puri (F. Di Benedetto e G. Fabris), diversi fra loro ma complementari: il primo velocissimo, pronto su tutti i palloni e opportunista (alla Pascutti), autore di 18 goal, il secondo altrettanto veloce, mancino puro, dotato di buon dribbling, di furbizia, tecnica e capacità realizzativa non comune ( a fine campionato sarà autore di 25 goal).
A centrocampo l’esperienza e le buone geometrie di Beppino Del Giudice si coniugano alla intelligenza tattica della nuova promessa, quel Gabriele Renzulli (sì proprio lui) che avrebbe poco oltre lasciato i campi di gioco per la politica attiva; il lavoro di interdizione di Orlando Dominici è talvolta supportato da zanzara Ottavino Di Filippo, soprannominato così non solo per la mole, ma soprattutto per il fastidio che arreca agli avversari con il suo pressing pre-sacchiano.
Ma Ottavino è anche il faro del centrocampo, da cui nascono i perfetti e rapidi inviti alle due veloci punte. In mezzo a loro caracolla Guido Nobile, che già allora (giocava con il n. 9) si presentava come giocatore atipico, assai dotato tecnicamente, uomo un po’ dovunque che, quando era in vena, faceva la differenza.
Epico risulta il 4-3 inflitto nel girone di ritorno alla Sacilese, che comunque vincerà il campionato, facilitato dal lento avvio della matricola bianconera. Nell’estate del 1962 un altro gruppo di ragazzi (classe 1947-49, con l’eccezione solo nel 1962 di U. Mattiussi, classe 1946, e Odorico Mazzolo, classe 1951), capeggiato da un altro buon general manager quale Pierino Micoli (coadiuvato da Luciano Greatti), si propone nei tornei estivi facendo man bassa di vittorie per due anni.
La formazione-tipo era costituita da: Luigi Cossio, Franco Venir, Odorico Mazzolo, Adolfo Lollo, Esterino Mazzolo, Enrico Bertossi, Rino Mattiussi, Lionello Di Filippo (poi Franco Polo), Paolo Di Benedetto, Renzo Mazzolo, Carletto Mattiussi. Cinque/undicesimi formeranno negli anni successivi l’ossatura della formazione maggiore del Basiliano.
La stagione calcistica 1962-63 non inizia bene, nonostante le aspettative della vigilia. Forse il venir meno dell’entusiasmo dell’anno precedente, forse il cambiamento del girone (il Basiliano era stato inserito nel girone della Bassa Friulana, in quell’anno ricco di formazioni dal glorioso passato che cercavano un immediato riscatto), forse la perdita di qualche elemento, insomma tante cose  non vanno per il giusto verso  e la classifica subito fa acqua.
E poi ci si mette anche la partita interna con il Gonars nelle feste natalizie.
La partita, giocata in un campo molto pesante per la pioggia ininterrotta dei giorni precedenti, si mette subito male per il Basiliano. Al 30’ del II tempo, i bianconeri (sotto per 2-1) e con un uomo in meno (espulsione di Di Filippo), si vedono espellere anche Angelo Mattiussi, reo di avere colpito (!) la schiena dell’arbitro con un calcio di rinvio dal fondo. Apriti cielo!!! Assembramento nei pressi del direttore di gara, che decide di terminare l’incontro, senza particolari motivi, nonostante le vibranti sollecitazioni del capitano dei locali (Ezio Mattiussi) a terminare la gara.
Il direttore di gara non vuole sentire ragioni e, a questo punto, F. Di Benedetto (verosimilmente il più mite della formazione bianconera) lancia in segno di stizza da alcuni metri qualche grammo (o milligrammo…) di fango all’indirizzo dell’arbitro, che viene poi anche preso di mira nel rientro nello spogliatoio da qualcun altro (?).
Risultato di tutto questo pandemonio: partita ovviamente persa a tavolino per 0-2, multa e , soprattutto, un unico colpevole, F. Di Benedetto, squalificato per 2 anni (severità inaudita, se raffrontata ai parametri dei giudici sportivi di adesso).Le annate calcistiche successive (1963-64 e 1964-65) saranno contrassegnate da altri due anonimi campionati in II Categoria, dalla retrocessione nel 1965 in III Categoria in occasione della ristrutturazione dei gironi dilettantistici e da due anni di purgatorio in III Categoria.
Questi anni forse sono gli  anni più difficili del Basiliano: parecchi buoni giocatori locali si mettono in mostra, ma tutto viene vanificato dalla loro immediata cessione  (si ricordano le cessioni di Franco e Umberto Mattiussi all’Osoppo e quelle di Guido Mattiussi al Palazzolo, allora in I Categoria, ove andarono nel 1966 anche Esterino Mazzolo, Odorico Mazzolo e Carletto Mattiussi).
Il Basiliano vegeta in una categoria insolita, senza velleità particolari: si assiste a partite scialbe, solo qualche derby di tensione con il Variano o il Blessano, ma in generale l’interesse per il calcio sta scemando, in questo assecondato dalle cattive acque in cui si agita anche l’Udinese, che nel 1964 è retrocesso in Serie C.
E’ comunque merito dei dirigenti di allora (Gino Danesin, Americo Tosolini, Tarcisio Fabbro, Irenio Pascolo,  Mario  Mattiussi, Pietro Dondevieni, ed altri) aver continuato l’attività – pur in mezzo a mille difficoltà, senza tralasciare l’attività giovanile.

Formazione del Basiliano 1963-1964

Nel 1966 verrà di nuovo presentata richiesta di variazione della denominazione della Associazione Calcio Basiliano ad opera del presidente Gino Danesin e segretario Americo Tosolini, richiesta controfirmata dall’allora presidente del Comitato Regionale del Friuli-Venezia Giulia della FIGC, sig. Diego Meroi, ed accolta favorevolmente dalla FIGC il 23 settembre del 1967. Da allora la denominazione della società sarà Associazione Calcio Comunale Basiliano (ACCB).  
Intanto termina il campionato 1966-67, in modo anonimo senza infamia e senza lode e apparentemente si va verso la successiva stagione con rassegnazione.
Ma un’improvvisa notizia ravviva nell’estate l’interesse per il calcio locale: la Lega Calcio promuove in II Categoria per meriti sportivi l’Associazione Calcio Comunale Basiliano!

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